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Lettere
Fermare i leader sostenuti da potenze straniere non è antidemocratico
Chi ha scritto il direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Quando noi interisti diciamo “la finale”, non specifichiamo più di quale competizione si tratti.
Antonio Polito
Acerbi uno, Yamal zero. Come si dice? Amala!
Al direttore - Che potessero aspettare 18 anni, pur di avere la soddisfazione di essere assolte, le Società di gestione del trattamento dei rifiuti di Napoli non fa meraviglia, ma che un semplice maresciallo dei Carabinieri, accusato dai suoi stessi colleghi di “collaborazionismo” con la sottoscritta al tempo del commissariamento dei rifiuti di Napoli (2007) resistesse, rifiutando l’archiviazione, pur di arrivare alla soddisfazione della piena assoluzione, è un atto di coraggio che riabilita definitivamente tutti coloro che dai rifiuti di Napoli hanno avuto l’immagine infangata e svariati altri fastidi. Nello stesso giorno i suoi accusatori, colleghi Carabinieri di maggior rango, vengono definitivamente condannati per reati altrove commessi (cfr. la Stampa) a dimostrazione di quanto fossero inattendibili già 18 anni fa quando influenzarono gli allora pm, di cui ricordo ancora l’esaltata eccitazione all’avvio di questa storia, iniziata contro l’on. Bassolino e conclusasi dopo 18 inutili anni, con la piena assoluzione degli ultimi imputati. La soddisfazione del maresciallo De Frenza oggi è la mia e di chi, come me, accettò l’archiviazione per non dovere più subire la prepotenza di anni di difesa da accuse inconsistenti.
Marta Di Gennaro
In bocca al lupo e viva il maresciallo De Frenza.
Al direttore - In Romania vince le elezioni un candidato accusato di filoputinismo e il problema è l’infiltrazione russa nei sistemi di informazione. Un grosso problema oggigiorno, concordo. In Germania il partito AfD, in forte crescita, viene dichiarato illegale: le sue idee sono filonaziste e pericolose. E per di più il partito è sponsorizzato da Musk. Ahi! La cosa non mi piace affatto! In Canada e in Australia si plaude al trionfo democratico perché i candidati sponsorizzati da Trump hanno perso. Anche io sorrido: non va sempre tutto bene ai tronfi prepotenti. Però non mi è chiaro: la democrazia è in pericolo o no?
Mattia Fasana
Una democrazia rischia molto se cerca di combattere le idee che un partito non ama con mezzi impropri. Ma quando un partito combatte in politica con mezzi impropri, e quei mezzi impropri vengono dimostrati, chiudere gli occhi a volte non significa essere liberali: significa essere complici. Il caso della Romania, da questo punto di vista, è interessante. Gli elettori non si possono fermare, ovvio, i leader che si fanno aiutare da potenze straniere sì.
Al direttore - Non mi ha mai convinto la teoria molto in voga per cui l’antisemitismo sia colpa di Netanyahu, così come non credo che alcuni spietati dittatori africani siano causa del razzismo. Ma facciamo finta per un attimo che questa teoria sia valida. Ieri abbiamo visto il Fatto quotidiano titolare: “Bibi occupa e deporta. In Ue vietato parlarne”. Più sotto, altro titolo: “Il piano di Israele è reinvadere la Striscia e trasferire verso l’Egitto i palestinesi”. La Stampa, invece, titolava: “Spazziamo via Gaza” tra virgolette, come se fossero la parole di Bibi. Poi nell’occhiello: “Netanyahu: pronta l’invasione massiccia, trasferiremo i palestinesi”. Legittimo il diritto a prendere lucciole per lanterne, per carità. Ma se – come sostengono loro stessi – l’antisemitismo è causato da Bibi, chi ne mostrifica le parole quanto contribuisce all’odio antiebraico?
Davide Romano direttore
del Museo della Brigata ebraica
“L’antisemitismo non era mai morto, ma dormiva nascosto in qualche anfratto delle menti. Ci si vergognava, non lo si lasciava emergere. Adesso non ci si vergogna più” (Liliana Segre, 5 maggio 2025).