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lettere al direttore

La buona scelta di Fedriga di abrogare l'imposta municipale sull'aeroporto di Trieste

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Elena Basile ha chiesto scusa a Liliana Segre per aver parlato senza aver letto o sentito le sue considerazioni che non facevano distinzioni tra bambini ebrei e palestinesi. Basile ha ammesso indirettamente di nutrire un pregiudizio nei confronti degli ebrei. Ma ciò che è più grave sono le condivisioni che Basile colleziona sui social. Vede, caro Cerasa, è in questi casi che mi ritengo fortunato di essere vecchio e di avvicinarmi al momento del Grande sonno. Mi rincresce per lei che è giovane e dovrà vivere a lungo in un mondo che si è scoperto antisemita.
Giuliano Cazzola

Quoto il nostro amato Vittorio Emanuele Parsi, che presto tornerà sulle nostre pagine: “Pur di uscire dall’oblio che si addice a una malvagia mediocrità Elena Basile ammette quello che tutti sapevamo. Parla senza sapere di che parla e senza documentarsi e insulta la senatrice Segre. Miseria contro nobiltà”.


Al direttore - La nozione di miracolo rimanda principalmente all’idea di prodigio, a cui si collega la meraviglia di fronte all’intervento del divino nella natura, nella realtà, nella storia. E’ in questo senso religioso che parliamo, ad esempio, di “miracolo della vita”. Parliamo di “miracolo della scienza e della tecnica”, invece, per esprimere il nostro stupore di fronte all’intelligenza umana che ha reso possibili scoperte e opere portentose. Potremmo parlare a buon diritto anche di “miracolo della politica” ove Elly Schlein scaricasse sul serio Giuseppe Conte, per manifestare tutta la nostra sorpresa di fronte alla sua improvvisa saggezza.
Michele Magno


Al direttore - In queste settimane è forte il dibattito sulla questione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, tema sul quale regna una grande confusione. L’addizionale è una tassa che grava sui passeggeri in partenza dagli aeroporti italiani, che di “comunale” ha solo il nome. Istituita per un valore pari a un euro nel 2003 a favore dei comuni aeroportuali, è stata del tutto snaturata nel corso degli anni. Norme contraddittorie e spesso improvvisate l’hanno incrementata, destinandone il gettito a finalità differenti rispetto a quella originaria. Oggi, a seconda degli scali, varia tra i 6,5 e i 9 euro: i comuni ricevono però solo pochi centesimi, 1,5 euro alimentano il Fondo del trasporto aereo, una piccola parte va ai Vigili del fuoco e i restanti 3,5 euro sono destinati genericamente alle casse dell’Inps.  In passato, alcuni territori sono riusciti a strappare norme che cancellavano l’addizionale per il loro aeroporto. E ancora, la legge di Bilancio 2022 aveva riconosciuto alle singole amministrazioni comunali la facoltà di aumentarla. Più di recente, nella Finanziaria del 2023, il governo ha introdotto una disposizione che consente ad alcune città di incrementare la tassa, ma anche una norma che ha permesso di abolirla sullo scalo di Trieste, ponendo il gettito a carico della regione Friuli Venezia Giulia. La mappa delle addizionali comunali è come il vestito di Arlecchino. Il che cozza con i più elementari princìpi della concorrenza. Da tempo, Assaeroporti ha proposto il graduale ridimensionamento della tassa per arrivare a un totale di 2,5 euro: Un euro per i comuni e 1,5 per il Fondo per il trasporto aereo. Il sistema aeroportuale italiano vede crescere in modo consistente i volumi di traffico (siamo praticamente a 200 milioni di passeggeri), la qualità dei servizi per i viaggiatori e l’impegno per la sostenibilità. Ma questo può non essere sufficiente. Occorre un di più di strategia da parte delle istituzioni.
Carlo Borgomeo
presidente Assaeroporti

 

Lei ha ragione. Ma in mancanza di una strategia, da parte delle istituzioni, le istituzioni che ragionano hanno strumenti da utilizzare e la scelta fatta per esempio dal Friuli Venezia Giulia, di abrogare l’imposta municipale sull’aeroporto di Trieste, è un modello da seguire. Meno tasse uguale più operatori. Più operatori uguale più turismo. Più turismo uguale più indotto. Bravo Fedriga. 

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