Foto Ansa

Il vero limite delle battaglie pro life e lo spazio di scelta delle donne

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Ha scritto ieri il Washington Post, in un articolo firmato da Michael Gerson, che il dibattito sull’aborto, oggi, in America, è viziato da un doppio problema, che si ritrova alla radice dello scontro di civiltà che ha portato alla sentenza della Corte suprema. Decenni fa, scrive Gerson, c’erano più repubblicani pro choice e più democratici pro life, i quali aiutavano entrambi a smussare il perimetro dello scontro. Oggi, purtroppo, da entrambe le parti, vi sono posizioni intrappolate nell’ideologia. Soprattutto nel Gop, tra i repubblicani, i cui governatori si sono spesso distinti per aver trasformato le proprie legislazioni in laboratori di radicalismo (come è successo in Texas). E in questo contesto, il Washington Post si pone una domanda non peregrina:  i governatori e i legislatori statali che si sono opposti alla vaccinazione salvavita nel mezzo di una pandemia sono davvero all’altezza delle scelte sulla portata dell’autonomia umana e sul valore della vita nascente? 

Luca Martini

La risposta purtroppo tende a essere negativa. E il panorama descritto dal Washington Post mostra qual è oggi il limite vero delle battaglie pro life. Il tema non è e non può essere ridurre lo spazio di scelta delle donne. Ma al contrario dovrebbe essere quello di offrire più strumenti, più sostegni, più aiuti per tutte coloro che sono convinte che in caso di dubbio l’unica scelta sia quella di non avere scelta. Leggi pro choice, politica pro life.

 



Al direttore - La proposta di legge costituzionale A.C. 1585-B è stata approvata in via definitiva dalla Camera dei deputati, nella seduta dell’8 ottobre 2019 riducendo il numero dei parlamentari: da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori elettivi. A fronte di una riduzione del 34 per cento dei parlamentari, non è prevista né prevedibile una corrispondente riduzione dei membri del governo e del sottogoverno, le cui numerosità non dipendono dal numero dei parlamentari. Il numero medio di componenti degli ultimi governi è stato di 66 persone. In sostanza: 66 persone erano circa il 7 per cento dei parlamentari pre riforma e sarebbero ben l’11 per cento dei prossimi parlamentari, una quantità decisamente elevata la cui assenza dai voti, specie in commissione, rischierà di mettere spesso sotto pressione la maggioranza, soprattutto con l’attuale scenario delle indagini elettorali in cui non pare emergere una chiara e forte maggioranza. In tale senso, nei governi recenti una maggioranza risicata, che richiedeva una frequente presenza di membri del governo per i voti importanti, era circa del 52 per cento dei parlamentari. Per ovviare a questo rischio, una riforma dei regolamenti parlamentari potrebbe ridurre il numero delle commissioni, allargando le loro competenze e quindi peggiorando il lavoro del Parlamento, rallentandone l’attività. Se si andasse invece a elezioni con gli attuali regolamenti parlamentari, per dare stabilità alla maggioranza (specie in commissione), sarebbe prevedibile una più ridotta percentuale di parlamentari nel governo e, conseguentemente, una maggiore presenza di membri non eletti. In particolare sarà più difficile per i senatori, dati i numeri ridotti, entrare al governo. Senza peggiorare i lavori delle Camere, la riduzione dei parlamentari ci potrebbe portare all’interno dei prossimi governi a una maggiore presenza di politici non eletti (perché inseriti in posizioni di rincalzo delle liste elettorali) oppure “tecnici d’area”, e questa potrebbe essere una scelta positiva, da parte dei partiti. 

Stefano Quintarelli



Al direttore - Devo porre rimedio, la foto di Dudù La Capria che abbiamo pubblicato ieri a corredo della mia intervista non è stata scattata direttamente dall’Ansa ma dal cellulare di Marina Valensise. A Capri. Il 28 settembre 2018. Ed è proprio Marina che il vecchio Dudù saluta, con uno sguardo d’affetto che non avrebbe riservato a nessun teleobiettivo. Ma a un’amica sì.

Salvatore Merlo

Di più su questi argomenti: