Foto di Paul Miller (via Wikimedia Commons)

Vale la pena combattere la battaglia contro il cornoletame di vacca

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - La biodinamica è solo l’ultimo esempio di una deriva in cui i fatti della scienza sono stati e superati e sovrastati da “narrazioni” – in questo caso a base di raggi cosmici, vesciche di cervo, pelli di topi scuoiati e incenerite e cosparse nei campi. In molti non sanno che dietro il biodinamico c'è un approccio esoterico e antiscientifico; non sanno che quei prodotti, che costano anche più del triplo dei prodotti da agricoltura integrata, non sono migliori dal punto di vista nutrizionale o più sostenibili, ma semplicemente da colture trattate con rituali magici. Siamo di fronte a una sorta di “terrapiattismo agricolo” basato sul pensiero magico, secondo le tesi elaborate un secolo fa dall’esoterista austriaco Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia” (sen. Elena Cattaneo). Anche se la partita ancora non è chiusa al Senato, come ha scritto Enrico Bucci sul Foglio, l’equiparazione tra biologico e biodinamico è stata sventata alla Camera grazie al coraggio del deputato radicale Riccardo Magi, agli allarmi di scienziati come la Cattaneo, alla fermezza del presidente Mattarella. Ma è sconcertante che tanti rappresentanti del popolo sovrano, di quasi tutti i principali partiti, abbiano potuto firmare un disegno di legge che ha dato credito a teorie e pratiche misteriche, proliferate nel clima di frustrazione morale seguito al crollo dell'impero asburgico. Chiedo venia, ma a questo punto mi vedo costretto a citare un abusatissimo aforisma di Ennio Flaiano: la situazione politica in Italia è grave, ma non è seria. P. s.: sono abbastanza sicuro che un sondaggio tra i  parlamentari seguaci dell'agricoltura biodinamica, volto ad accertare la loro conoscenza della dottrina propugnata da Steiner, darebbe dei risultati esilaranti. Ma forse sono una persona cattiva.
Michele Magno

 

Riccardo Magi, Elena Cattaneo e il presidente Mattarella. Aggiungerei anche un piccolo ma grande giornale che da due anni ricorda che l’agricoltura biodinamica non nasce nei campi, non ha niente a che fare con il biologico, non ha niente a che fare con la scienza, ma ha che fare con le dottrine mutuate da un ciclo di otto lezioni  intitolate “Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’Agricoltura” tenute da un bizzarro intellettuale di nome Rudolf Steiner. L’idea di fondo di Steiner è che le forze cosmiche e le energie astrali agiscono sul mondo in modo incontrovertibile (lo so, state pensando all’oroscopo) e che i preparati da lui inventati convogliano queste energie positive nelle piante. Uno dei suoi cavalli di battaglia, come hanno ricordato spesso su queste pagine Enrico Bucci e Luciano Capone, era il “cornoletame” di vacca, centrale nella sua teoria. “La vacca – secondo Steiner – ha le corna al fine di inviare dentro di sé le forze formative eterico-astrali, che, premendo verso l’interno, hanno lo scopo di penetrare direttamente nell'organo digestivo. Così nelle corna abbiamo qualcosa di ben adattato, per sua natura, a irradiare le proprietà vitali e astrali nella vita interiore. Nel corno avete qualcosa che irradia vita – anzi irradia anche astralità”. Si capirà perché valeva la pena combattere questa piccola grande battaglia.

  

Al direttore - Lei ha perfettamente ragione a preoccuparsi delle ripercussioni anti industriali della nuova Costituzione “ambientalista”. In un paese da sempre pervaso da impulsi contrari all’attività imprenditoriale, non ci vorrà molto per vedere una ulteriore diffusione di “comitati del no” a qualsivoglia opera privata o pubblica volta ad ammodernare la nostra base produttiva ed infrastrutturale. La storia recente dimostra la fatica del sistema economico, anche quello pubblico-privato, a superare questi ostacoli (un solo esempio: la Tav Torino-Lione è in ritardo di circa 20 anni rispetto ai programmi italo-francesi concordati nei primi anni 90), con una magistratura quasi sempre ben disposta ad accogliere anche le istanze più ridicole dei movimenti contrari a tutto. Cosa accadrà ora con questa “benedizione” costituzionale? Cosa accadrà a tutte le opere previste dal Pnrr?  Caro Cerasa, i riformisti ed i liberali (ed io tra essi) sono stati, anche in questa occasione, scandalosamente miopi e/o succubi di una ideologia pseudoambientalista dominante. Prima o poi vi sarà un qualche ripensamento, ma quanti altri aumenti dei costi dei fattori produttivi e dell'inflazione dovremo attendere? Di quanto dovremo impoverirci perché il buon senso prevalga nuovamente?
So che non ha bisogno di incitamenti, ma è proprio necessario che il Foglio continui con forze decuplicate questa battaglia culturale.
Cordiali saluti. 

Bruno Bottiglieri

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