Lettere rubate

Quattro giornate per dirsi addio: Carla Lonzi non ha intenzione di cedere

Annalena Benini

“Vai pure. Dialogo con Pietro Consagra” è la registrazione in quattro giornate, quattro lunghi momenti di dialogo e discussione al tavolo del soggiorno, alla fine dei quali un uomo e una donna si lasciano per “inconciliabilità” delle loro culture e dei lori desideri

C. - Ora io non ho intenzione di cedere, naturalmente, e mi rendo conto del perché poi una donna può cedere. Perché il bisogno di autonomia entra in tale contrasto con il bisogno di amore, e il bisogno di amore è sentito così forte che prende il sopravvento sul bisogno di autonomia. Però questa è la fine.
P.- E’ la fine della donna.

Carla Lonzi, “Vai pure. Dialogo con Pietro Consagra” (La Tartaruga, a cura di Annarosa Buttarelli)

 

Questa è la premessa: Vai pure è la registrazione in quattro giornate, quattro lunghi momenti di dialogo e discussione al tavolo del soggiorno, alla fine dei quali un uomo e una donna si lasciano per “inconciliabilità” delle loro culture e dei lori desideri. Alla fine di questo libro, Carla Lonzi dice a Pietro Consagra: “Vai pure”. Era il 1980, e la pubblicazione avvenne nei libretti di Rivolta Femminile. Adesso, grazie a Elisabetta Sgarbi, Claudia Durastanti e Annarosa Buttarelli, tutta l’opera di Carla Lonzi, la più importante femminista italiana, critica d’arte, scrittrice e filosofa della differenza sessuale, viene ripubblicata dalla Tartaruga, e finalmente abbiamo tra le mani questo libro. Che è un addio ma è soprattutto, come scrive Annarosa Buttarelli, “il sofferto tentativo di esplorare il limite della relazione tra un uomo e una donna, in autocoscienza”. La relazione di coppia si sta riempiendo di zone oscure, e Carla Lonzi, con grande amore verso il compagno, lo scultore Pietro Consagra, decide di non andare avanti in silenzio ma di mettere tutto alla prova. Per sentire se la vicinanza esiste davvero, se è possibile un reciproco riconoscimento, fra uomo e donna, che vada fino al fondo dei desideri di ciascuno. Lei che ha scritto “Sputiamo su Hegel” sa perfettamente che per Hegel il reciproco riconoscimento è tra servo e padrone. Può un uomo mettere da parte il piano del potere? Pietro Consagra, uomo del Novecento, artista bisognoso di “clima favorevole” per creare, bisognoso di adulazione, maschile e femminile, uomo impaurito all’idea di perdere il potere, cerca un punto di saldatura e non di rottura con Carla Lonzi. Ma nessuno dei due, in questo dialogo, intende cedere. Si ameranno molto fino alla morte di Carla, che avviene solo due anni più tardi . Lei gli dice: “Non so dove mi porta questo modo di sentire, però non posso ribaltare le priorità tra i due bisogni. Non saprei neanche che cos’è un amore... Perché io desidero un amore che sia amore della mia autonomia, che non sia amore della mia dipendenza e del mio servizio”. Lui è convinto di darle questo amore, lei sa che non è vero. “Un gesto di intervento che rompe l’omertà del rapporto a due”: questo è Vai pure. Un libro straordinario.  
 

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.