Dai soldi di Mario Chiesa ai rimborsi a Giulietto Chiesa. Di Pietro, l'Eroe

Redazione

    Al direttore - Accordo sulle pensioni. Panico nei talk-show.
    Giuseppe De Filippi

     

     

    Al direttore - E’ curioso che continui a circolare la tesi secondo cui la mattanza siriana sarebbe esempio di un “non intervento” dell’occidente, accusato di lavarsene le mani. In realtà, sono cinque anni che l’occidente “interviene” in Siria, fornendo armi alla parte che avversa il governo di Damasco e sostenendola politicamente, con ciò stesso alimentando le ostilità militari e la tragedia infinita di quel popolo. Senza quell’intervento, che non è mai venuto meno e di cui da varie parti si invoca addirittura un incremento, probabilmente la guerra sarebbe già finita. Certo, sarebbe finita lasciando in piedi il governo di Assad, cioè precisamente l'unico risultato che l’occidente, costi quel che costi in vite umane e distruzione, vuole scongiurare. La retorica umanitaria proviene dalla parte sbagliata.
    Massimo Boffa

     

     

     Al direttore - L’Eroe per sentenza deve restituire due milioni e mezzo di euro a ex alleati elettorali. In una scatola di scarpe?
    Frank Cimini

     

    Dall'ascesa con il sequestro del finanziamento illecito a Mario Chiesa al declino con la restituzione del finanziamento pubblico a Giulietto Chiesa. Chisura perfetta di un cerchio. Ora manca solo un assessorato a Roma. Il posto c’è. Viva l’Eroe.

     

     

    Al direttore - Leggo che il sen. Renato Schifani è stato nominato dal Presidente Berlusconi coordinatore delle iniziative per il no al referendum. Spero che qualcuno mi dica che è una burla!
    Sandro Bondi

     

     

    Al direttore - L’affermazione di Marcello Pera riguardo al quorum del settimo scrutinio, utile a eleggere il Presidente della Repubblica, è poco chiara. La riforma dell’articolo 83 enuncia: “Dal settimo scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti”. L'elezione non necessita, come sostiene Pera, dei tre quinti del plenum ma della maggioranza del quorum quindi 220 grandi elettori. Alla fine dei conti i 340 deputati sono più che sufficienti o sbaglio?
    Giacomo Savigni

     

     

    Al direttore - Caro Cerasa. Ho stretto la mano al premier Renzi al termine di un suo pregevole intervento in occasione delle celebrazioni per il Tricentenario del Chianti Classico di sabato scorso a Firenze. “Presidente – gli ho detto – deve fare l’accordo con Silvio, sennò salta il referendum”. “Dipende da lui”, mi ha risposto. Allora in Italia comanda ancora il Cav.?
    Tommaso Marrocchesi Marzi

     

    Questo è uno sgùb!

     

     

    Al direttore - Grazie per il Suo articolo “Appello contro il suicidio della Destra”. E grazie soprattutto a uomini come Marcello Pera, Giuliano Urbani e i 35 ex parlamentari di FI per la tenacia con la quale cercano di convincere Berlusca a riflettere! Comunque vinceremo.
    Vladimiro Marangio

     

     

    Al direttore - L’editoriale di Maurizio Crippa sugli insulti di Grillo alla stampa evidenzia efficacemente la verità dei fatti: l’antipolitica del Movimento e l'ipocrisia di certa stampa che si scandalizza per le accuse ricevute dopo aver alimentato il “pensiero” dei 5 stelle. Si potrebbe dire, quindi, che chi è causa del suo mal pianga se stesso.
    Pasquale Ciaccio

     

     

    Al direttore - Leggo sul Fatto di ieri che Marco Travaglio dice che è tutto un complotto: Renzi ha scelto di fare il referendum costituzionale il 4 dicembre perché due giorni dopo ci sono le elezioni americane e dunque è evidente che il presidente del Consiglio voglia creare un effetto trascinamento per mobilitare il paese contro i populisti. C’è solo un piccolo problema: le elezioni in America, se non ricordo male, sono trenta giorni prima, a novembre, non a dicembre. Complotto!
    Marco Marcheni

     

     

    Al direttore - Barroso lascia l’Ue e va a Goldman Sachs. E già non va bene. Poi scopriamo che si porta dietro 7 mila euro mensili di pensione. Allora tutto diventa chiaro. Nelle vite precedenti abbiamo fatto cose evidentemente mostruose, tali da meritarci tutto questo.
    Roberto Arditti