Vengo in treno da Milano, 1.400 km ben spesi per la giustizia

Redazione

    Al direttore - Bellissima quest’idea di una fiaccolata davanti al Foglio. Non ho capito se poi segue barbeque.
    Maurizio Crippa

     

    Al direttore - Sono molto preoccupato. Come mi scrive Abravanel che è andato a trovare amici in Israele per dimostrare solidarietà, “Israele sta vincendo la battaglia, ma rischia di perdere la guerra”. Ieri sera ho finito di leggere “La Famiglia Moskat” di Isaac Singer. Nello spirito di mercoledì sera, ti trascrivo una frase: “Was sind denn die Juden? Ein Volk, das nicht schlafen kann und dass die anderen nicht schlafen laesst” (“Chi sono dunque gli ebrei? Un popolo che non può dormire e che non lascia dormire gli altri” nda). Un abbraccio.
    Franco Debenedetti

     

    Al direttore - Desidero ringraziarti per l’iniziativa che hai promosso per mercoledì. La demonizzazione di Israele è inquietante. Lo stato degli ebrei è diventato l’ebreo degli stati.  Trovo  inquietante il silenzio sul dramma dei cristiani d’oriente. Da anni ne parlo e ne scrivo, ma non ho trovato ascolto nemmeno per un progetto di salvaguardia dei beni invisibili, tra cui la musica liturgica. Dal 2003 coordino una rete accademica europea per la lotta al pregiudizio antisemita che ha tra i suoi obiettivi  la lotta al boicottaggio contro le università israeliane, lo sviluppo della cooperazione accademica fra le due sponde del Mediterraneo,   e la difesa delle minoranze nel vicino oriente. All’incontro di mercoledì ci sarò. Un saluto.
    David Meghnagi, Università Roma Tre

     

    Al direttore - Appoggiamo senza riserve quanto hai scritto oggi e la veglia per Israele e i cristiani di domani sera.
    Ettore Bonalberti, Associazione ALEF

     

    Al direttore - Sono un’incallito peccatore e allora… penso male, quindi le chiedo molto semplicemente: com’è possibile che i razzi israeliani vanno quasi sempre a colpire dove ci sono i bambini? Hanno una mira infallibile, hanno una sfiga incredibile, oppure qualche “aiutino” indescrivibile?
    Enzo Bernasconi

     

    Al direttore - Sulla porta di casa di un mio amico. Milano, poco fa.
    Iuri Maria Prado

     

     Al direttore - Partecipo da lontano alla veglia per Israele e i cristiani. Ringrazio.
    Attilia Capuani

     

    Al direttore - Da Genova alzo la mia torcia accanto alla tua, accanto alla vostra. La mia ammirazione e gratitudine per il tuo umanissimo e coraggioso grido.
    Giuseppe Marcenaro

     

    Al direttore - Grande grande grandissimo Giuliano! Grande grande grandissimo il Foglio! Grande grande grandissimo Meotti!
    Davide e Cecilia Nizza, Gerusalemme

     

    Al direttore - Alla sua veglia pro Tsahal e cristiani in fuga ci sarò senz’altro. Vivo a Milano, farò tra andata e ritorno oltre 1.400 km in 24 ore, ma  li faccio più che volentieri per due cause validissime. Mi piacerebbe sapere cosa faranno i giornaloni italiani e i loro giornalisti impegnati. Grazie.
    Francesco Castellano

     

    Al direttore - Bellissima la fiaccolata a Roma per sottolineare la protervia di chi pretende di far solo la conta dei bimbi morti a Gaza dimenticando che i primi responsabili sono quelli che li usano come scudi per poi mostrarli straziati in tv a beneficio di una guerra di distruzione contro Israele.
    Vittorio Rossi

     

    Al direttore - Assente con il vecchio corpo, ma presente con tutta l’anima, giovane e incazzata.
    Luciano Varaschini

     

    Al direttore - Io, che ebreo non sono e nemmeno cristiano praticante, voglio ringraziarla per la sua iniziativa, la veglia per Israele e i cristiani.  
    Gianni Del Zoppo

     

    Grazie a voi e a centinaia di altri lettori che scrivono. Spero che possa essere l’ultima volta, e che serva a qualcosa. Ne sono anzi certo.