
La falsa partenza di Ferrari e l'italiano alla guida dell'Unhcr
Renzi l'incentivatore
Berlino, 5 gen - (Agenzia Nova) - Il premier italiano Matteo Renzi ha all'attivo un gran numero di cantieri: Il primo ministro punta per quest'anno a consolidare la ripresa dell'economia del Belpaese, ma il problema più grande resta il debito: poco prima di Natale il parlamento di Roma ha approvato la legge di stabilità per il 2016, in cui vengono rispettati i limiti di deficit stabiliti dall'Unione Europea ma vengono incrementate le previsioni di disavanzo: dal 2,2 al 2,4 per cento del pil, con una spesa pubblica in continuo aumento. Dopo tre anni di recessione, però, l'Italia può anche contare sui primi segnali positivi. Renzi vuole rilanciare la congiuntura economica con tutti i mezzi possibili. Per il 2016 e 2017 l'Osce prevede una crescita dell'1,4 per cento: "Spero che nel 2016 arriveremo ad una crescita superiore all'1,5 per cento", aveva dichiarato Renzi a dicembre.
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Italia: 246 parlamentari hanno cambiato schieramento dall'inizio della legislatura
Madrid, 5 gen - (Agenzia Nova) - In Italia 246 parlamentari hanno cambiato il proprio schieramento politico dall'inizio della legislatura, vale a dire in poco più di 30 mesi: un record nella storia repubblicana italiana. In realtà, spiega il quotidiano "Abc", i cambi di schieramento sono stati 325 - un terzo del Parlamento - tra Camera e Senato, perché alcuni deputati e senatori hanno cambiato "casacca" più volte. Cambiare partito o gruppo parlamentare è considerato normale, scrive il quotidiano spagnolo "Abc", perché per i deputati italiani il parlamento non è altro che una "porta girevole dove si entra ed esce con facilità". Lo consente addirittura la Costituzione, che non prevede alcun vincolo di mandato. Forza Italia, dell'ex premier italiano Silvio Berlusconi, è stato il partito più colpito da questa "pratica": 30 senatori e 29 deputati hanno lasciato i suoi gruppi parlamentari. Con i sondaggi che lo collocano addirittura al di sotto del 10 per cento, pare che Forza Italia sia in procinto di abbassare la bandiera, per evitare di essere sepolto sotto le rovine di un partito colpito dalla sindrome della dissoluzione. Prima delle prossime elezioni amministrative, che si terranno nella prossima primavera, l'ex primo ministro sta valutando di togliere il proprio nome dal simbolo di Forza Italia, e presentare liste civiche come ultima ancora di salvezza.
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Tonfo in borsa per Fca dopo lo scorporo di Ferrari
New York, 5 gen - (Agenzia Nova) - Le azioni di Fiat Chrysler Automobiles Nv (Fca) hanno perso un terzo del loro valore ieri, in occasione del debutto della casa automobilistica Ferrari sulla Borsa di Milano dopo la distribuzione dell'80 per cento del capitale azionario di quest'ultima agli azionisti di Fca. Completato lo scorporo di Ferrari, l'ad Sergio Marchionne può concentrarsi sul suo ambizioso piano di rilancio aziendale che prevede 48 miliardi di euro di investimenti entro il 2018, ma dovrà fare anche i conti con la perdita di un asset che costituiva appena il 2,6 per cento del giro d'affari del gruppo ma ne garantiva l'11 per cento dell'utile. Quanto a Ferrari, il suo debutto sulla Borsa di Milano è stato tiepido: le azioni della Casa di Maranello hanno perso il 20 per cento dal debutto di ottobre a Wall Street, a fronte dei dubbi degli analiswti riguardo le ridotte dimensioni dell'azienda.
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L'italiano Filippo Grandi assume la guida dell'agenzia Onu per i rifugiati
Washington, 5 gen - (Agenzia Nova) - L'italiano Filippo Grandi ha assunto la guida dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) nel pieno della crisi europea dei rifugiati. Il 58enne italiano aveva precedentemente guidato l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione (Unrwa), agenzia che si occupa dell'assistenza ai rifugiati palestinesi. Grandi succede ad Antonio Guterres, che ha guidato l'Unhcr per un decennio.
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I romani prendono l'iniziativa per contrastare lo squallore e il degrado della Città Eterna
Londra, 5 gen - (Agenzia Nova) - "Dopo sette anni che vivo a Roma, amo ancora la città. Tuttavia, sono costernato dal vedere la sua squisita bellezza erosa ogni giorno da migliaia di atti di abbandono e trascuratezza", scrive Nick Squires, corrispondente del quotidiano britannico "The Telegraph" dalla capitale italiana. Il degrado è fatto di scritte sui muri, rifiuti, buche nelle strade, ma nello squallore c'è qualche segno di speranza: gruppi di cittadini che, sfiduciati dalla politica corrotta, hanno preso l'iniziativa pulendo parchi e giardini e facendo altri lavori cui dovrebbe provvedere l'amministrazione comunale. Su "The Guardian" il restauro della Domus Aurea di Nerone, nell'ambito di un più ampio piano per i beni culturali, del costo di 300 milioni di euro, approvato dal governo Renzi.
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Panorama internazionale
Sciiti iracheni bruciano le immagini del re saudita Salman a Baghdad (foto LaPresse)
Aumentano ancora le tensioni in Medio Oriente, gli alleati di Riad tagliano le relazioni con l'Iran
New York, 5 gen - (Agenzia Nova) - Si aggravano le tensioni politiche nel Medio Oriente, che appare sempre più vicino a un disastroso conflitto regionale: l'Arabia Saudita, che dopo aver eseguito la condanna a morte di 47 dissidenti sciiti, incluso il noto chierico Sheikh Nimr al Nimr, ha reagito alle critiche dell'Iran tagliando le relazioni diplomatiche con la Repubblica islamica, ha convinto i suoi principali alleati sunniti a fare altrettanto. Il Bahrein ha annunciato il taglio delle relazioni diplomatiche con l'Iran e l'espulsione dei rappresentanti diplomatici di quel paese in risposta all'assalto dei manifestanti all'ambasciata saudita di Teheran, mentre gli Emirati Arabi Uniti, importante partner commerciale dell'Iran, hanno richiamato il loro ambasciatore a Teheran. Nel pieno di questo caos, che rischia di scatenare una escalation tra le principali potenze regionali del Medio Oriente, Washington ha reagito con smarrimento, limitandosi a raccomandare a Riad e Teheran di porre un freno alla loro bellicosa retorica. Lo stesso appello è giunto da Unione Europea, Cina e Russia, che si è proposta come mediatrice tra i due paesi. Secondo il "New York Times", l'amministrazione del presidente Usa Barack Obama si sta tenendo a distanza di sicurezza dallo scontro tra le due potenze mediorientali, ma Washington si trova in difficoltà sempre maggiori nel giustificare l'alleanza con un paese, l'Arabia Saudita, noto per le sue violazioni dei diritti umani e l'appoggio all'estremismo islamico di matrice sunnita. In un editoriale non firmato attribuibile alla direzione, il quotidiano afferma che gli Usa faticano sempre più a volgere lo sguardo di fronte alla repressione del dissenso da parte della casa regnante saudita: mantenere il silenzio di fronte alla "barbarica esecuzione" di quasi 50 dissidenti sciiti, sottolinea il quotidiano, è una decisione che peserà enormemente su Washington a livello politico e in termini di credibilità. Il "Wall Street Journal", invece, sottolinea come gli appelli alla deescalation pronunciati dagli Usa siano stati accolti con una scrollata di spalle da tutti gli attori della regione: un segnale, secondo il quotidiano, che il mondo sunnita non ha alcuna fiducia negli Stati Uniti.
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Francia, il segretario socialista Cambadélis vuole estendere il ritiro della cittadinanza a tutti i francesi
Parigi, 5 gen - (Agenzia Nova) - Il governo francese è alla ricerca di una scappatoia per far ingoiare alla sua recalcitrante maggioranza di sinistra il provvedimento più indigesto del pacchetto di riforme costituzionali annunciato dal presidente Francois Hollande all'indomani delle stragi del 13 novembre a Parigi: il ritiro della nazionalità francese ai colpevoli di terrorismo con doppia cittadinanza, anche se nati in Francia. L'idea che si sta facendo strada è quella lanciata dal segretario del Partito socialista, Jean-Christophe Cambadélis. Oppostosi fino all'ultimo, ma in silenzio, a questa misura inizialmente proposta dall'estrema destra, Cambadélis è uscito dal suo riserbo lunedì 4 gennaio: il ritiro della nazionalità, ha detto, è "discutibile" ma "non indegno". E poi si è spinto oltre, adombrando la possibilità che il provvedimento sia applicabile a tutti i cittadini: è l'unico modo, ha spiegato alla rete tv "Lci", per non essere accusati di fare discriminazione tra francesi-francesi e francesi con doppio passaporto. Il portavoce del governo, Stéphane Le Foll, non ha chiuso la porta a questa opzione, che raccolto il sostegno pubblico anche di Bruno Le Roux, capogruppo socialista all'Assemblea Nazionale.
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Regno Unito: Cameron rinvia la visita in Arabia Saudita dopo le esecuzioni
Londra, 5 gen - (Agenzia Nova) - Sotto pressione affinché rivaluti le relazioni con l'Arabia Saudita, il primo ministro del Regno Unito, David Cameron, ha rinviato il suo viaggio a Riad finalizzato a perfezionare accordi miliardari nel settore della difesa. La visita, secondo il "Financial Times", era attesa per la fine del 2015 o l'inizio del 2016; ora Downing Street afferma che non è nei programmi, perché il capo di governo è impegnato nella rinegoziazione dei termini dell'appartenenza all'Unione Europea. Il premier, riferisce "The Independent", ha rotto il silenzio sulle esecuzioni saudite limitandosi a ribadire quanto già espresso nel comunicato ufficiale, ovvero la condanna della pena di morte in qualunque circostanza. Tuttavia, rivela il quotidiano, il paese del Golfo Persico non è incluso nella lista di Stati su cui il ministero degli Esteri concentra le sue iniziative diplomatiche contro le sentenze capitali.
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Il Belgio si restringe un pò
Parigi, 5 gen - (Agenzia Nova) - Le frontiere cambiano persino nel cuore dell'Europa: il Belgio ha ceduto all'Olanda una minuscola penisoletta di 14 ettari, disabitata e priva di costruzioni, che gli apparteneva pur essendo situata sulla sponda olandese del fiume Mosa; in cambio è diventato belga un terreno simile sull'altra sponda. Al termine dello scambio, il Belgio ha perso in totale 10 ettari della sua superficie.
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Presidenziali Usa, l'opportunità del Partito repubblicano
New York, 5 gen - (Agenzia Nova) - Contrariamente alla narrativa generale, il Partito repubblicano ha ottime chance di sconfiggere gli avversari democratici e conquistare la Casa Bianca alle elezioni presidenziali del 2016. E' quanto sostiene un editoriale del “Wall Street Journal” non firmato, e dunque attribuibile alla direzione. Il quotidiano comincia fornendo i precedenti storici: l'impresa di conquistare tre mandati presidenziali consecutivi è riuscita a un partito statunitense, quello Repubblicano, una sola volta dal 1950 ad oggi, quando Goerge H. Bush successe a Ronald Reagan dopo cinque anni di successi economici e di politica estera. Un altro elemento che porta a dubitare delle chance della democratica Hillary Clinton, secondo il quotidiano, è lo scarso tasso di approvazione del presidente uscente e suo collega di partito, Barack Obama, cui l'ultimo sondaggio attribuisce un'approvazione del 43,9 per cento: poco meglio di un anno fa, ma pur sempre un peso per il suo partito. L'elettorato statunitense è in ansia per la debolezza dell'economia,come per il peggioramento del quadro di stabilità globale: Hillary Clinton, sottolinea il “Wall Street Journal”, non potrà certo affermare, come ha fatto Obama nel 2012, che “la marea della guerra sta recedendo”. La stessa Clinton, pur essendo una superpotenza all'interno del suo partito, “manca delle doti del marito e non gode della fiducia della maggioranza degli americani”. I Democratici, però, continuano a godere di un vantaggio importante: quello demografico. Il tallone d'Achille del Partito repubblicano, conclude l'editoriale, resta l'illusione di poter vincere le elezioni col solo sostegno dell'elettorato bianco.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
