La Barcaccia, il Parma e la serata Champions della Juve

Pierluigi Pardo

E’ tutta questione di tempo, in fondo. A Via Fani la scientifica fa rilievi con 37 anni di ritardo.

E’ tutta questione di tempo, in fondo. A Via Fani la scientifica fa rilievi con 37 anni di ritardo, a Roma le polemiche invece rimbalzano subito. Marino avrà pure mille difetti ma non comanda i poliziotti. La Barcaccia ferita fa incazzare parecchio ma fa anche pensare alla fortuna che abbiamo avuto a nascere qui, in un posto così bello, cittadini del mondo, col Mediterraneo per Patria e l’estate davanti.

 

La Bellezza è tutta attorno a noi. Non è un caso che abbia vinto la Canonero. L’arte, un corredo inevitabile. Devi proprio sforzarti per non vederla. O buttarla via, sbagliando di continuo. Same old Italy.

 

A Genova ad esempio c’è spesso il sole. Ma a volte piove e i teloni sono spariti. Come il Parma Calcio. Che era stato bellissima avanguardia, squadra simpatica a prescindere, capace di discutere l’ordine costituito e a volte di sovvertirlo. Tutto finito.

 

I calciatori attuali non sono eroi, ci mancherebbe. Sono lavoratori come tutti, fortunati , certamente, comunque portatori di diritti. Danno l’impressione di affrontare tutto questo con grande dignità, disposti pure a guidare la macchina per andare in trasferta  e lavarsi le maglie da soli, se servirà. Molto romantico, in effetti.

 

La Champions per loro è un mondo lontanissimo, sembra quasi un altro sport. Quella della Juve, stasera, in una notte smisurata. Senza nemmeno più il fastidio della Roma, troppo distante e sbiadita. L’accento di Garcia è meno sexy di prima. Lunedì prossimo potrebbe essere una #gitaaRoma, di nuovo. Inzaghi intanto batte il Cesena ed è una notizia. Il paradosso di una squadra guidata da uno che viveva solo per il gol che non schiera attaccanti. E di una storia gloriosa improvvisamente sparita. 

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