Lo spettacolo evitabile del filmato della morte di Mango

Pierluigi Pardo

Nonostante lo straordinario corso di aggiornamento online che tutti i giornalisti stanno seguendo (enorme successo di critica e pubblico) il filmato della morte di Mango è ovunque. Giusto o sbagliato che sia. Deontologia professionale o spettacolarizzazione del dolore?

Nonostante lo straordinario corso di aggiornamento online che tutti i giornalisti stanno seguendo (enorme successo di critica e pubblico) il filmato della morte di Mango è ovunque. Giusto o sbagliato che sia. Deontologia professionale o spettacolarizzazione del dolore? Io non volevo guardarlo, giuro, ma ho finito per farlo. E mi spiace.

 

Mica facile. In questo mondo (di mezzo?) siamo tutti circondati dalle telecamere (anche a Santa Croce Camerina), dagli smartphone, da chi vuole conservare la memoria di tutto. Lo dice pure Pif nella pubblicità. Ogni nostro gesto viene ripreso. La libertà di essere soli, di vivere soltanto il presente senza guardare in camera non esiste più e se per un atroce destino la vita di un cantante finisce così, con la metafora feroce del sipario che cala, allora ovvio che la vedano tutti, senza pietà.

 

Altre telecamere mostrano in Hd altri drammi, sportivi, assolutamente non comparabili al dolore di una morte. Questo è solo un gioco, fortunatamente. L’Inter di Mancini perde in casa ma la colpa era di Mazzarri, ovvio. La Roma pareggia ma doveva vincere, Benítez pure ma ha solo il quinto fatturato. Il Milan perde ma il colpevole è Sant’Ambrogio che non è più quello di una volta. Il 7 dicembre milanese è calcisticamente cupo. Al “Fidelio” e a Sinatra preferisco l’insalata. Alla Scala si canta in jeans, fuori si carica, as usual.

 

A Roma i problemi sono altri. La cosa che fa più schifo è la mancanza di coerenza. Se blateri contro gli extracomunitari, almeno scegli altre forme di lucro. E’ un fatto di logica. E invece no. Seguono intercettazioni, polemiche, commissariamenti. Una cagna in mezzo ai maiali.

 

La morale corrente rimane piuttosto incerta. Il denaro e il potere. Il sesso e le vacanze. Il gol al 90’ nel derby, l’umiliazione dell’avversario. La Smart nuova che si parcheggia facile e i biglietti omaggio in tribuna autorità. E’ arrivato il buffet, sbrìgate.
E comunque le ragazze di Roma nord (abbronzate a ottobre) rimangono splendide.

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