La rivincita di Wiggo. L'inglese "non voluto" vince i mondiali a cronometro a Ponferrada

Giovanni Battistuzzi

Bradley Wiggins è il nuovo campione del mondo a cronometro. L'inglese batte il favorito della vigilia Tony Martin, precedendolo sotto il traguardo di Ponferrada di 26" e l'olandese Dumulin di 40".

 

Per il baronetto un successo che spazza via i malumori e le delusioni delle ultime due stagioni. Soprattutto nell'ultimo anno la rivalità con l'ex delfino, Chris Froome, ne aveva limitato l'impiego da parte della sua squadra, relegandolo nella posizione di campione mal sopportato, quasi escluso.

 

Sir Bradley si era ritrovato di troppo dopo aver portato la Sky a primeggiare nel Tour de France del 2012, corsa nella quale però erano scoppiati i primi dissapori con l'allora gregario e poi vincitore del Tour 2013. Froome si era lamentato con la squadra, aveva fatto notare a stampa e manager che lui quella corsa l'avrebbe potuta vincere, e, dopo il trionfo sui Campi Elisi di un anno fa, aveva in pratica estromesso Wiggo dalle corse che contano. Il diktat era semplice: se corro io, non corre Bradley. E così sono arrivate le esclusioni al Tour e alla Vuelta di quest'anno, con Wiggins dirottato alle classiche del pavè e in corse minori.

 

Ora la vittoria al mondiale spagnolo, l'iride a cronometro che nessuno si aspettava, nonostante il nome dell'inglese rientrava tra quelli papabili per un posto sul podio. Ora la rivincita e la solita signorilità di un campione vero. Alla domanda "quanto conta questo successo dopo le polemiche con Sky e Froome?", Wiggo risponde, sornione: "E' una bella maglia".

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