Meno male che c'è la finanza a ricordarci che la parità di genere rappresenta un valore. E non in senso morale (o moralistico), ma proprio di ricchezza prodotta e di potenziale crescita economica. Da vari anni le più importanti università e centri di ricerca del mondo sfornano ricerche sulla necessità di una maggiore inclusione femminile nei board e nei consigli di amministrazione dimostrando che laddove questo avviene i risultati sono tangibili sia dal punto di vista della gestione sia da quello della performance di Borsa delle società. Ecco alcuni numeri elaborati da primarie istituzioni finanziarie, in occasione dell'8 marzo, che insistono fortemente su un concetto: non è solo interesse delle donne ridurre il gap di genere, è un'occasione per far crescere il pil. Pillole di Mariarosaria Marchesano.
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