Con un occhio all'Unione europea e un occhio alla Russia – ogni tanto guarda anche alla Cina, che nei Balcani è molto presente – la Serbia cerca di costruire il suo futuro. Ci sono le vecchie incognite, tratti di storia rimasti irrisolti che chiedono una soluzione che potrebbe non essere rapida, e poi ci sono le nuove conquiste, come la consapevolezza di essere diventata una nazione con un ecosistema innovativo tutto nuovo, attraente, vivo, veloce. Secondo i dati della Digital Serbia initiative, Inicijativa “Digitalna Srbija”, una ong che si occupa di promuovere progetti in grado di rendere Belgrado competitiva dal punto di vista digitale, la tecnologia rappresenta il 6 per cento del pil dell'intera nazione balcanica. La tecnologia assume e attrae, sono circa 45 mila le persone impiegate nel settore su una popolazione totale di circa sette milioni. Le aziende straniere hanno speso più di 500 milioni di dollari per finanziare le startup serbe negli ultimi sei anni. Il paese non ha ancora nessun unicorno, nessuna startup con una valutazione superiore al miliardo di dollari, ma soprattutto a Belgrado si è creato un tessuto importante di aziende innovative di medie dimensioni, alcune delle quali hanno una proiezione internazionale notevole.
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