Cartellone
di Luca Fiore
Jim Dine è un superstite della grande stagione della Pop Art degli anni Sessanta. Era uno di quelli che conquistarono il mondo alla Biennale di Venezia del 1964. Iniziò con performance schiette negli scantinati di Manhattan. Poi virò verso una pittura fatta di oggetti, perché, si diceva, l'arte doveva tornare ad avere contatto con la vita. Bretelle, cravatte, vanghe, docce, poltrone. Realismo all'americana. La mostra di Roma presenta tutta la parabola di Dine, fino agli anni recenti. Per chi vuole colmare una lacuna (è la prima grande mostra in Italia) o verificare quanto lontani ormai siano quei favolosi anni Sessanta.
Roma, Palazzo delle esposizioni. “Jim Dine”. Fino al 2 giugno
info: palazzoesposizioni.it
Ultima chiamata per Bacon e Freud a Roma. La mostra è costruita grazie ai prestiti della Tate di Londra. E, accanto ai due giganti della pittura figurativa inglese, arrivano artisti non di poco conto: Michael Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Rego. E la presenza di questi ultimi serve a misurare la grandezza dei due capiscuola, che siamo abituati a vedere in mostre monografiche che impediscono, spesso, di comprendere fino in fondo il loro portato di novità dentro alla scena londinese. A dire il vero, anche Freud soffre il confronto diretto con Bacon, ma questo non ne sminuisce la grandezza.
Roma, Chiostro del Bramante. “Bacon, Freud, la Scuola di Londra”. Fino al 23 febbraio
info: chiostrodelbramante.it
di Mario Leone
Da qualche tempo il Teatro alla Scala sta riproponendo il Rossini “comico”, quello de “La gazza ladra” o de “La cenerentola”. Ora è il turno de “Il turco in Italia” un lavoro dove amore, tradimenti (veri o presunti), gelosia e tutta una serie di fraintendimenti si mescolano producendo un brillante spettacolo belcantistico. La regia è di Roberto Andò, il direttore è Diego Fasolis che sul podio affronta diversi repertori con grande originalità e leggerezza.
Milano, Teatro alla Scala. Da sabato 22, ore 20, fino al 19 marzo
info: teatroallascala.org
Per una sera il “cuore musicale” di Milano si trasferisce nella Capitale. L'orchestra filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly si esibisce sul palco dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia. A quattro anni dall'ultimo concerto ritorna con il ventenne pianista Jan Lisiecki. Il programma pone una luce sul repertorio “a programma” del secondo Ottocento con il concerto per pianoforte di Grieg (meraviglioso ma eseguito pochissimo), la sinfonia “Finlandia” di Sibelius e i “Quadri di una esposizione” di Mussorgski nell'orchestrazione di Ravel.
Roma, Auditorium Parco della Musica. Lunedì 24, ore 20.30
info: santacecilia.it
di Eugenio Murrali
Da venerdì a martedì grasso, il Teatro Goldoni festeggia il carnevale con due spettacoli per bambini di Paolo Papparotto, specialista dei burattini della tradizione veneta e della Commedia dell'Arte. “Arlecchino e il principe dei mamelucchi” si alternerà con “Arlecchino e la casa stregata”. Nel primo, il protagonista e Brighella dovranno fare i conti con il principe dei mamelucchi, che, sbarcato a Venezia, insidia Colombina. Nel secondo, i due affronteranno le presenze di una casa stregata comprata da Pantalone, e lo faranno con l'aiuto dei giovani spettatori.
Venezia, Teatro Goldoni. “Arlecchino e il principe dei mamelucchi” di Paolo Papparotto. Fino al 25 febbraio.
info: teatrostabileveneto.it
Tom Stoppard, tra i maggiori drammaturghi britannici, racconta la storia d'una famiglia ebrea austriaca. Leopoldstadt, che dà il titolo al testo, è il quartiere ebraico viennese. Tra fine Ottocento e secondo Dopoguerra, si avvicendano le storie dei Merz, descritte in una dimensione intima, dentro a un appartamento perfettamente ricostruito e con costumi meravigliosi, sotto la direzione di Patrick Marber. Alla fine, l'Austria avrà vissuto le guerre, l'impoverimento, l'annessione alla Germania nazista, l'olocausto per migliaia di ebrei austriaci: ai sopravvissuti spetta il compito di raccontare.
Londra, Wyndham's Theatre. “Leopoldstadt” di Tom Stoppard. Fino al 13 giugno
info: leopoldstadtplay.com


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