La moda corre
Al momento non ci sono ancora stime ufficiali sugli effetti che il coronavirus avrà sul settore della moda italiana, che sta per vivere uno degli appuntamenti clou dell'anno con le sfilate della Fashion week milanese in programma da domani al 24 febbraio. Le uniche previsioni sono state comunicate dalla Camera della Moda, che ha parlato di una contrazione del fatturato per l'industria compresa tra l'1,5 e il 2,5 per cento nel primo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma al di là della pandemia asiatica, come vanno le cose nel settore? Da un'indagine dell'area studi di Mediobanca e dalle previsioni per il triennio 2019-2021 di Prometeia, pillole di Mariarosaria Marchesano.
71,7 miliardi
Il giro d'affari della moda italiana registrato nel 2018 (ultimo dato disponibile) con una crescita del 22,5 per cento sul 2014 e del 3,4 per cento sul 2017. Arriverà a 80 miliardi entro il 2021.
1,2 per cento
E' quanto pesa il settore sul prodotto interno lordo nazionale. Tra i comparti, spicca l'abbigliamento che determina il 42,6 per cento dei ricavi aggregati, seguito dalla pelletteria (23,1 per cento) e dall'occhialeria (15,6 per cento).
173
Le aziende con un fatturato superiore a 100 milioni di euro analizzate da Mediobanca: 70 di queste hanno proprietà straniera e in tutto controllano il 34,7 per cento del fatturato aggregato (nel 2014 i gruppi stranieri controllavano il 24 per cento circa del fatturato). Le griffe estere più presenti sono soprattutto francesi, Lvmh e Kering.
9,3 per cento
E' la redditività media annua delle aziende con proprietà italiana rispetto a quelle controllate da gruppi esteri (6,2 per cento). In particolar modo, sono le aziende quotate con il controllo in capo a una famiglia a registrare i margini di redditività migliori (13,4 per cento) e che allo stesso tempo si mostrano più propense all'export.
45.300
Gli addetti del settore, in aumento del 14,1 per cento rispetto al 2014 e dell'1,7 per cento rispetto al 2017, per una forza lavoro totale (tra diretto e indotto) di 366 mila persone.
22 per cento
E' la quota di consiglieri di amministrazione donna presenti nelle aziende più dinamiche analizzate rispetto alla media del campione (17,9 per cento). Secondo la ricerca, esiste una correlazione di performance tra la presenza femminile e i risultati.


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