I treni italiani sono tra i più sicuri d'Europa, la politica ne tenga conto

    L' ultima, se non l'unica, grande infrastruttura costruita negli ultimi decenni in Italia è stata l'alta velocità ferroviaria. Costata circa 35 miliardi di euro, non solo ha permesso di collegare al meglio il nostro paese, ma anche di avere un sistema di trasporti più moderno ed efficiente. Per tale ragione, l'incidente che è avvenuto ieri mattina al FrecciaRossa 9595 tra Milano e Bologna, nei pressi di Lodi, sorprende e rattrista al tempo stesso. Sorprende perché la linea è tra le più recenti e ha le migliori tecnologie per la sicurezza di marcia del treno e rattrista per i due macchinisti morti e i 31 feriti.

    Un punto chiave da comprendere è tuttavia quale sia il tasso d'incidentalità dell'alta velocità. Negli ultimi anni il numero di passeggeri sull'alta velocità è aumentato notevolmente, ma il trasporto ferroviario, specialmente quello ad alta velocità, continua a rimanere il più sicuro. E' bene ricordare questi dati perché se ce non li prendessimo in considerazione avremmo un effetto opposto. Se infatti spostassimo traffico dal trasporto ferroviario alta velocità – che ha un indice di “fatalities” per treno-chilometro prossimo allo zero – al trasporto su gomma, ci sarebbe un aumento importante di numero di vittime. In generale il trasporto ferroviario è 36 volte più sicuro di quello su gomma e in particolare l'alta velocità è oltre 100 volte più sicura del trasporto stradale: nel trasporto ferroviario avere un incidente con due morti – che è sempre una tragedia – è un'eccezionalità, mentre nel mondo dell'auto è purtroppo la normalità. In generale è impossibile ottenere un'assenza totale di rischio d'incidenti, tuttavia proprio nell'alta velocità tale rischio è molto vicino allo zero e pertanto, per la sua eccezionalità, l'incidente di ieri è ancora più tragico e deve essere analizzato a fondo per comprenderne le cause.

    E' stato un problema di investimenti? In realtà, a parte il grande costo per la costruzione dell'infrastruttura, la manutenzione nel settore ferroviario alta velocità ha standard molto elevati anche grazie a un piano di investimenti della Rete ferroviaria italiana (Rfi) molto importante, pagato in buona parte anche tramite il pedaggio dalle imprese ferroviarie. L'Italia si conferma, inoltre, uno tra i paesi europei più sicuri per quanto riguarda il trasporto ferroviario, e l'Europa è uno dei sistemi ferroviari più sicuri al mondo. Il tasso di “fatalities” per milione di treno-chilometro è stato inferiore a 0,2 in Italia tra il 2012 e il 2016, un valore più basso rispetto anche a quello di Spagna, Austria e Belgio e praticamente pari a quello tedesco e francese. Tale dato dimostra che l'Italia è un paese sicuro da un punto di vista ferroviario e tale elemento non può e non deve essere dimenticato dalla politica quando fa le sue scelte sulle modalità di trasporto. Su quanto successo ci sarà un'indagine della magistratura, ma è anche importante che il traffico possa riprendere nel modo più veloce possibile, compatibilmente con l'indagine. La rete storica, dove ora sono deviati i treni, non riesce a sopportare tutto il traffico passeggeri e merci e questo fa ben comprendere l'importanza dell'infrastruttura per il sistema dei trasporti italiani. Quando si blocca l'alta velocità si bloccano anche i treni merci.

    Un altro elemento da tenere in considerazione è quello relativo agli incidenti significativi della rete italiana. Negli ultimi quindici anni, il numero è sceso complessivamente di circa il 20 per cento, nonostante il traffico sia aumentato in maniera significativa sulla rete ferroviaria. Quasi mezzo miliardo di passeggeri ha viaggiato su Italo e sulle Frecce dal 2012 a oggi, mostrando così l'importanza e la sicurezza di tale trasporto. Per questa ragione è bene tornare alla razionalità dei dati, senza ovviamente dimenticarsi della tragedia, affinché il decisore politico possa ponderare bene le scelte.

    Andrea Giuricin