Perché l'india non ama più jeff bezos
A metà gennaio Jeff Bezos, fondatore e ceo di Amazon e uno tra gli uomini più ricchi del mondo, ha fatto il suo primo viaggio in India in cinque anni. L'ultima volta era stata una passeggiata trionfale: accolto dal primo ministro Narendra Modi con molti onori e molte ghirlande floreali, Bezos aveva promesso cinque miliardi di dollari in investimenti ed era stato acclamato da imprenditori e cittadini. Il nuovo viaggio invece è stato più turbolento. Pochi giorni prima del suo arrivo a Delhi, le autorità indiane hanno colpito Amazon con una durissima inchiesta Antitrust: l'azienda è accusata assieme al suo principale concorrente Flipkart (di proprietà di Walmart) di aver infranto le regole del mercato indiano, che impone alle piattaforme di ecommerce straniere di essere neutrali. Secondo le autorità indiane sia Amazon sia Flipkart userebbero sotterfugi per violare le regole, e questo ha fatto molto arrabbiare i venditori locali, che hanno organizzato proteste. Bezos in India ha annunciato un miliardo di dollari in investimenti e la creazione di un milione di posti di lavoro, ma l'annuncio è stato accolto tiepidamente, il ministro del Commercio ha perfino detto che le perdite di Amazon in India sono superiori al miliardo, e che quindi Bezos non fa un favore all'India. Nel frattempo un alto funzionario del Bharatiya Janata Party, il partito di Modi, criticava Bezos nella veste di editore del Washington Post, accusando il giornale di dare una cattiva immagine dell'India. E insomma: alla vigilia della visita, c'era l'aspettativa che Modi avrebbe incontrato Bezos, come l'ultima volta. Invece dal governo di Delhi è arrivata notizia che il primo ministro non era disponibile.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
