Berlino ha sbagliato sul nucleare?
La Germania ha sempre avuto un rapporto complicato con l'energia nucleare. Nel paese fino a pochi anni fa erano attive diciassette centrali nucleari, ma i tedeschi non le hanno mai amate. E dopo il disastro nucleare di Fukushima del 2011, il governo di Angela Merkel decise di rendere la Germania completamente nuclear free. Da allora undici centrali nucleari sono state dismesse, e le restanti lo saranno entro il 2022.
Il mese scorso uno studio dei ricercatori delle Università di Berkeley, di Santa Barbara e di Carnegie Mellon ha mostrato che i costi della dismissione del nucleare sono stati molto alti per Berlino. L'energia priva di emissioni che era prodotta dalle centrali nucleari è stata sostituita da energia prodotta in gran parte dalle centrali a carbone, e questo ha provocato un aumento delle emissioni di diossido di carbonio di circa il 5 per cento, 36 milioni di tonnellate all'anno. I ricercatori hanno stimato inoltre che le emissioni avrebbero provocato 1.100 morti per persona all'anno a causa di malattie respiratorie o cardiovascolari. Come ha scritto Wired, il la decisione di dismettere il nucleare è costata alla Germania 12 miliardi di euro all'anno, molto più delle spese necessarie per mantenere il nucleare, smaltire le scorie e perfino tenere in considerazione i rischi di un incidente.


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