Romani alla riscossa

    Ultimamente – non si capisce perché, dato lo stato di perfetta efficienza della città – le iniziative “dal basso” o “dall'alto” per ricostruire quel che rimane di Roma si moltiplicano. Mentre si paventa una ricandidatura della Raggi (alcuni preferirebbero un'ondata letale e definitiva di Coronavirus), è tutto un discutere, progettare, contarsi. Si palesa anche un sentimento mai visto a Roma: lo spirito civico (pesa molto anche il confronto con Milano, soprattutto la classe dirigente soffre). Si chiama “riscatti di città” il ciclo di incontri a Palazzo Merulana, per discutere di “opportunità di redenzione” della città partendo dalla rigenerazione urbana (con architetti, studiosi, artisti, prossimi incontri a febbraio). Poi c'è il lamento del ministro Gualtieri (l'unico ministro romano) che si candida alle suppletive del collegio Roma1. “Città molto poco presente nel dibattito nazionale, merita di essere al centro dell'agenda politica”, ha detto il ministro dell'Economia, che mira a sostituire alla Camera Paolo Gentiloni, che dal Parlamento nazionale è migrato a Bruxelles come commissario europeo. Infine, ecco le Sardine deluxe: due giorni fa c'è stata la presentazione di “Partecipa Roma”, neonata associazione che da qualche mese ha tappezzato la città di manifesti gialli. Ragazzi dalle felpe dello stesso colore accoglievano i partecipanti all'Auditorium di via della Conciliazione; da non confondere coi gilet, per carità, qui si tratta infatti della meglio società, trenta-quarantenni soprattutto imprenditori, comunicatori, civil servant, che vogliono fare qualcosa per fermare il declino della città. A capo del neo movimento è Alessandro Geraldini, 40 anni, giornalista e youtuber, che ha presentato l'iniziativa sostenendo che “è ora di smettere di dire che Roma fa schifo”. Citando Ricky Gervais e auspicando la “fine del mito dell'incompetenza”, Geraldini ha lanciato la sua associazione, apartitica ma di area centrista-liberal, che punta a migliorare Roma partendo da azioni pragmatiche e minimal su temi qui non maggioritari ma che in altre parti del mondo avrebbero già causato rivolte di piazza, come lo sterminio del verde. Roma sta vivendo infatti la distruzione progressiva dei suoi parchi: alberi secolari che non vengono potati da anni vengono capitozzati o estirpati. Qualche settimana fa i cittadini di corso Trieste sono insorti col comune che stava procedendo a demolire i suoi pini storici. Negli stessi giorni la consigliera comunale Nathalie Naim è stata aggredita al Colle Oppio, dove tribù di spacciatori vivono indisturbate sopra la Domus Area, non proprio un posto periferico, diciamo. Geraldini e le sue felpe gialle propongono di ripartire proprio dagli alberi scempiati di Roma, con azioni mirate come istituire un catasto verde, o ripristinare lo storico Servizio giardini decimato negli anni. Ad ascoltarlo, l'ex viceministro del Lavoro dem Michel Martone, l'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini, la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, più molta gioventù dorata stufa di vivere tra la monnezza (commento di un presente: queste sono le Sardine di fascia alta, sono le alici del Cantabrico).