L'asse franco-tedesco sta cambiando 

Parigi ha un piano ambizioso, Berlino naviga a vista Scrive Politico (27/12)

    Le relazioni franco-tedesche sono tese”, scrive l'analista Mujtaba Rahman su Politico: “Purtroppo questa non sarà una fase passeggera e il motivo è semplice: le diverse fortune politiche del presidente francese  Emmanuel Macron e della cancelliera tedesca Angela Merkel (e del suo successore) hanno capovolto i rapporti di forza. Berlino è debole mentre Parigi è forte. 

    Molti politici tedeschi riconoscono che il primo passo falso nei rapporti con la Francia è stato commesso da loro stessi. Quando Macron è stato eletto ha tentato di correggere gli errori del suo predecessore, François Hollande. Ha portato avanti delle riforme ambiziose in patria e ha chiesto la cooperazione della Germania per creare un bilanciamento dell'Eurozona in grado di stabilizzare gli choc. Anziché accettare alcune delle proposte del presidente francese, i leader tedeschi hanno concordato delle modifiche minime e cosmetiche per l'Eurozona. L'Eliseo ha preso nota e ha deciso di portare avanti le riforme sull'Unione europea senza il sostegno della Germania. Parigi ha posto il veto sulle trattative commerciali con gli Stati Uniti, si è opposta alla decisione di fare entrare la Macedonia del Nord e l'Albania nell'Ue e ha sostenuto una politica conciliatoria con la Russia.  L'approccio strategico di Macron verso l'Ue, espresso per la prima volta nel discorso alla Sorbona, si contrappone ai presunti fallimenti di Hollande sul palcoscenico europeo. 

    In parole povere: Macron crede che l'Unione europea debba abbandonare la propria ossessione per il mercato libero e diventare un attore strategico e politico con una sola voce e uno scopo unico. Creare una difesa europea è la chiave per tutto. Queste idee hanno aumentato le tensioni con la Germania. Innanzitutto, a Berlino non c'è alcun ragionamento strategico. ‘L'ultima volta che abbiamo avuto un'idea tedesca per l'Europa è stata sotto la presidenza di Helmut Kohl', mi ha detto un membro del governo di Berlino. Secondo, le poche idee di cui si parla alla cancelleria, al ministero degli Esteri  e al Bundestag sono molto diverse da quelle proposte da Parigi. Collocando il tema della difesa al centro della ‘nuova Ue', Berlino teme che Macron voglia sostituire la leadership economica della Germania con il primato della Francia nella politica estera e nella sicurezza. I tedeschi pensano che questo significhi trasformare l'esercito francese, anziché l'economia tedesca, nel nucleo del progetto europeo. E' improbabile che la dinamica tra Parigi e Berlino possa migliorare nel breve termine. La ‘Conferenza sul futuro dell'Europa' probabilmente alimenterà le tensioni tra i due paesi anziché agevolare un compromesso.

    Macron continuerà a disporre di una maggioranza enorme in Parlamento sicuramente fino al 2022 e probabilmente fino al 2027. Invece la grande coalizione tedesca è traballante e potrebbe precipitare da un momento all'altro. Le tensioni tra Francia e Germania non sono ancora strutturali ma potrebbero presto diventarlo. Questo impedirebbe ai due paesi – e all'Ue – di fare progressi sulle loro priorità politiche”.