La memoria viva dell'europa

Giulio Meotti

    La prima comunità ebraica in Europa si è sciolta a causa delle minacce. Si tratta di Umeå, nella Svezia settentrionale, dissolta a causa di gruppi neonazisti e islamisti. “E' un duro colpo. Sono molto triste per questo, e ho anche pianto”, ha detto Carinne Sjöberg, la politica liberale che ha presieduto la comunità ebraica fino alla dissoluzione. “In qualche modo, sembra che abbiamo perso”. Samuel Sandler, un ingegnere aeronautico e capo della comunità ebraica di Versailles che ha perso il figlio e i nipoti nella strage di Tolosa, ha annunciato così agli amici la richiesta di registrazione della sinagoga nell'elenco dei monumenti nazionali: “La nostra comunità sarà scomparsa tra venti-trent'anni. Non voglio che la nostra sinagoga venga distrutta o, peggio, usata per scopi illegittimi”. La città di Nizza è stata un paradiso per gli ebrei per quasi mille anni. Fino a quindici anni fa ospitava la quarta più grande comunità ebraica in Francia, con 20 mila membri. Ora questa comunità sta morendo, letteralmente. L'anno scorso, per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale, il Consistoire francese, organizzazione che fornisce servizi agli ebrei ortodossi, ha stimato che la popolazione ebraica di Nizza era scesa sotto i 3.000. La metà dei membri della comunità ebraica nella città di Grenoble, nella Francia sudorientale, è già partita a causa dell'antisemitismo, come ha rivelato il rabbino Nissim Sultan: “E' un fenomeno inquietante, iniziato circa 15 anni fa. Le persone che costituiscono il nucleo della nostra comunità se ne sono andate, comprese le giovani famiglie con bambini e pensionati”. La comunità ebraica danese ha perso il 25 per cento dei membri registrati negli ultimi 15 anni, anche a causa dell'antisemitismo, ha detto il presidente Finn Schwarz: “Per i giovani che stanno riflettendo su come vivere le proprie vite, è naturalmente allettante scegliere di vivere in Israele o negli Stati Uniti, dove essere ebreo non è considerato qualcosa di negativo”. In Germania, il rabbino Daniel Alter è stato picchiato per strada sotto gli occhi della figlia, dopo che un gruppo di giovani gli aveva chiesto: “Sei ebreo?”. Figlio di un sopravvissuto alla Shoah, Alter è uno dei primi tre rabbini ordinati in Germania dal 1942, quando il Collegio di studi ebraici di Berlino fu distrutto dalla Gestapo. “Non portate la kippah in pubblico”, ha detto agli ebrei il commissario del governo tedesco delegato alla lotta all'antisemitismo, Felix Klein. Un governo europeo per la prima volta ha invitato gli ebrei a diventare invisibili, a non portare i segni della cultura e della fede.

    La missione principale di Adolf Hitler era quella di rendere la Germania, e tutta l'Europa, jüdenrein, “senza ebrei”. Nell'ottobre del 1941 persino il minuscolo Lussemburgo fu dichiarato jüdenrein. Il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau fu costruito per liberare l'Europa dagli ebrei. Vi arrivarono da ogni parte del continente, dalla Grecia ai Pirenei. I nazisti stermineranno 15.000 ebrei al giorno. Ottant'anni dopo, la vita ebraica è di nuovo presente in Europa ed esistono cospicue comunità in Francia, in Inghilterra e in Germania. Eppure, quasi inesorabilmente, in Europa è come se si stesse realizzando con altri mezzi la visione nazista. E oggi ci si domanda se il futuro non sia di nuovo un'“Europa senza ebrei”.

    “Gli ebrei non sono il motore della società europea né della cultura, che rimane sempre quella della maggioranza, ma ne sono un carburante, o meglio, sono come la nitroglicerina che potenzia il motore” ci spiega il rabbino capo di Trieste, Eliahu Alexander Meloni. “Ogni volta che gli ebrei sono espulsi si perde questo potenziamento e si perde dinamismo e iniziativa, con la conseguenza di una fase di declino o di stagnazione.

    • Giulio Meotti
    • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.