Indizi utili per capire se ora il governo farà o no la fine di uno yogurt

    Nel momento in cui questo giornale va in stampa non conosciamo ancora l'esito finale del doppio voto regionale ma sappiamo bene che a uno sguardo attento basteranno alcuni piccoli indizi per comprendere quanto i risultati di ieri impatteranno davvero sul futuro del governo. Al di là dei toni roboanti che sentirete uscire stamattina dalle bocche dei vincenti, il partito che oggi ha in mano le chiavi della legislatura non è né quello di Nicola Zingaretti né quello di Matteo Salvini. Certo: un'affermazione di Salvini in una o in due regioni o una resistenza del Pd di Zingaretti avrebbero l'effetto di indebolire l'avversario. Ma per quanto possa essere difficile da credere, da oggi chi avrà le leve per spostare da una parte o dall'altra il destino e il cerino della legislatura sarà il partito quasi inesistente dal punto di vista elettorale ma molto esistente dal punto di vista parlamentare guidato da Matteo Renzi. In caso di doppia vittoria di Matteo Salvini, scenario che mentre starete leggendo questo pezzo vi sarà chiaro se si sia realizzato oppure no, la Lega avrebbe tutto il diritto di chiedere di andare alle elezioni e, come si dice, di “restituire la parola al popolo”. Ma per realizzare il suo sogno il leader della Lega avrebbe solo una strada da percorrere: strappare alla maggioranza un numero di parlamentari tale da togliere a Pd e M5s la maggioranza quantomeno al Senato.