Cartellone

    di Luca Fiore

    A guardare le date di nascita e morte non ci si crede: 1942-1970. Ventotto anni per fare una quantità di cose per cui non basterebbe una vita. Marcello Rumma è stato collezionista, imprenditore e animatore culturale, editore, inventore di rassegne artistiche. Ma che città deve essere stata Napoli in quegli anni? Un via vai di quelli che oggi riconosciamo come mostri sacri. L'Arte povera, d'accordo. Richard Long, va bene. Ma ci furono anche titoli roventi, come “Aspetti del ‘ritorno alle cose stesse'” per la Rassegna d'arte internazionale di Amalfi. Una mostra per ricordarlo. Per provare a carpirne il segreto. E farlo rivivere.

    Napoli, Museo MADRE. “I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Fino al 13 marzo

    info: madrenapoli.it

    Oggi l'Inghilterra è, per quasi tutti, la Brexit e Harry e Meghan. Lo sappiamo bene che c'è molto di più. Questa mostra è un piccolo tentativo per guardare dove di solito non si va a guardare. Un gruppo di fotografi inglesi che, negli anni, ha provato, ognuno per conto proprio, a mettere il naso in un disagio che viene da lontano. Che sarebbe riduttivo limitare all'ambito sociale. Tra loro ci sono grandi nomi, come Chris Killip, Ma ci sono anche fotografi mai esposti in Italia e, qualcuno, alla loro prima mostra in assoluto. Un'occasione per imparare cose nuove. Sull'Inghilterra e la sua fotografia.

    Milano, Micamera. “British Photography and the Photobook”. Fino al 15 febbraio

    info: micamera.it

    di Mario Leone

    Al Comunale di Bologna va in scena una nuova produzione del “Tristano e Isotta” con la regia di Ralf Pleger e la direzione di Juraj Valcuha. Quella di Wagner è una partitura che ha cambiato le sorti del melodramma dove la musica dà voce ai sentimenti dei protagonisti tormentati da un amore impossibile che cercano l'eternità del loro sentimento nella morte. Disperazione, passione, conscio e inconscio si snodano in una partitura che è molto di più di un'opera lirica: è il manifesto di un nuovo mondo (musicale e non solo) che sta sorgendo.

    Bologna, Teatro Comunale. Da venerdì 24, ore 18

    info: tcbo.it

    Che cosa sia “il dissoluto punito o sia il Don Giovanni” di Mozart è ancora molto dibattuto. Il compositore ci dice che è un dramma giocoso. Le interpretazioni oscillano sull'uno o l'altro degli aspetti. Don Giovanni siamo noi. La nostra celata ma ben presente capacità di fare del male e di esserne attratti. Il moralismo che avvolge chi crede di essere a posto. Don Giovanni è anche il desiderio di bene e di amore dei protagonisti. Vedremo su cosa punterà la nuova produzione del Teatro di Pisa.

    Pisa, Teatro Verdi. Da venerdì 24, ore 20.30

    info: teatrodipisa.pi.it

    di Eugenio Murrali

    Una storia di ultimi, una favola contemporanea. Emma Dante racconta la fatica delle donne, con “la loro disperata e sconfinata solitudine”. Anna, Nuzza e Bettina lavorano a maglia durante il giorno, mentre la sera si prostituiscono. Con loro vive Arturo, un ragazzetto menomato che le donne crescono con amore di madri. Il giovane ha un passato doloroso, una madre morta due ore dopo la sua nascita e un padre violento. Nonostante questo, Arturo non smette di sognare e grazie alla cura delle tre donne, raccontate da Emma Dante con la poesia fisica del suo teatro, troverà la sua strada.

    Milano, Piccolo Teatro Grassi. “Misericordia”, di Emma Dante. Fino al 16 febbraio

    info: piccoloteatro.org

    Nel 1888 Eduardo Scarpetta scrisse “Un turco napoletano”, ispirandosi alla commedia francese “Le Parisien” di A. N. Hennequin. Nel 1953 l'opera approdò al cinema grazie a Totò, nel ruolo di Felice Sciosciammocca, il finto eunuco che sconvolgerà l'equilibrio della casa di Don Pasquale. Quest'ultimo è un bottegaio malato di gelosia, che vorrebbe controllare le donne della sua famiglia, ma finisce per creare una situazione esplosiva. Fabio Gravina, attore e regista specialista di Scarpetta, ha trasferito la vicenda negli anni Cinquanta del Novecento e ha creato uno spettacolo dal ritmo travolgente.

    Roma, Teatro Prati. “Un turco napoletano” di Eduardo Scarpetta. Fino al 2 febbraio

    info: teatroprati.it