Include l'intelligence autonoma, assistita e aumentata; dipende da processori superveloci che permettono di esaminare in tempo reale grandi quantità di dati identificando singole tendenze, genera vittorie a scacchi dei robot sugli esseri umani che preannunciano il passaggio di competenze professionali alle macchine”. Non sorprende dunque che, secondo le stime più accreditate, entro il 2030 l'IA contribuirà alla crescita globale del pianeta per almeno 15,7 trilioni di dollari, ovvero un salto in avanti superiore al 14 per cento rispetto a oggi. Come approfondiremo più avanti, la Cina di Xi Jinping si è data l'obiettivo di “raggiungere gli Usa entro il 2020 e superarli nel 2030 come principale centro di innovazione globale”. A dimostrare che il Dragone fa sul serio ci sono i numeri di questa scommessa: nel 2018, scrive Molinari, “le start-up cinesi hanno ricevuto il 48 per cento dei fondi globali destinati alla ricerca in questo settore, e gli scienziati cinesi hanno richiesto nello stesso periodo 641 brevetti nel settore, ovvero circa il quintuplo dei colleghi americani”.
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