La vicenda della legge più importante della storia di internet è rocambolesca, e Jeff Kosseff, docente di Cybersecurity alla U.S. Naval Academy, la racconta con la sveltezza di un romanzo in “The Twenty-Six Words That Created the Internet”. Le ventisei parole sono queste: “No provider or user of an interactive computer service shall be treated as the publisher or speaker of any information provided by another information content provider”, sono la famosa Sezione 230 del Communications Decency Act, e costituiscono lo scudo legale delle compagnie del web: se qualcuno posta su Facebook un commento passibile di reato, Facebook è immune dal punto di vista giudiziario grazie a quelle ventisei parolette, poi riprese dalle legislazioni di tutto il mondo. Interessante il fatto che la sezione 230 sia la conseguenza forse non desiderata di tutt'altra iniziativa legislativa. Il Communications Decency Act del 1996, infatti, aveva come scopo quello di vietare la pornografia su internet. Già capite che è una gran storia.
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