La guerra tra ingegneri e valley tocca google

    Da tempo nella Silicon Valley c'è una guerra sotterranea tra le grandi aziende tecnologiche e gli ingegneri che in queste aziende lavorano. Gli ingegneri sono spesso imbevuti di quello spirito utopico che da sempre la Valley utilizza per autodefinirsi un posto speciale e al di sopra delle regole. La dirigenza delle aziende, invece, pensa soprattutto al business. Così ci sono stati scontri in questi anni quando varie aziende, da Amazon a Google a Microsoft, hanno provato a vendere le loro tecnologie di intelligenza artificiale al Pentagono per scopi militari, o all'autorità di frontiera americana per riconoscere e rimpatriare i migranti. L'azienda più colpita da questo genere di proteste è Google.

    Il primo grande “walkout” era stato provocato da un caso di #metoo che riguardava Andy Rubin, inventore di Android allontanato in segreto e con una liquidazione multimilionaria dopo essere stato accusato di molestie sessuali da una dipendente. Ma le proteste sono continuate, il culmine è arrivato quando alcuni dipendenti hanno cercato di creare un sindacato. Google ha ingaggiato un'azienda famosa per le sue attività antisindacali, e poi a fine novembre ha licenziato quattro persone. Ufficialmente la ragione è “chiare e ripetute violazioni delle regole sulla sicurezza dei dati”, ma i diretti interessati sostengono che la vera ragione è il loro tentativo di organizzare gli ingegneri.