Ponti energetici di Snam ed Enagás in Grecia
Roma. Le similitudini tra Italia e Grecia si sono sprecate in termini negativi, tra rischio default e ristrutturazione del debito. Eppure anche dal soccorso greco e dalle condizionalità del programma di aiuti, comprese privatizzazioni, è nata una collaborazione proficua. Oggi il primo ministro, Kyriakos Mitsotakis, sarà in Italia e sono previsti incontri tra funzionari del ministeri dell'Energia greco e di quelli dello Sviluppo economico. E' ormai passato un anno da quando un consorzio europeo composto dalla società italiana Snam (60) e dalla spagnola Enagás (20), affiancate dalla belga Fluxys (20), si è aggiudicato la gara per la privatizzazione del 66 per cento di Desfa, l'operatore infrastrutturale greco attivo nel trasporto di gas naturale e nella rigassificazione, che ha una rete di metanodotti lunga circa 1.500 chilometri e un terminale per il gas naturale liquefatto sull'isola di Revithoussa, l'unico del paese, a ovest di Atene. La cessione di quote di Desfa faceva parte del piano di privatizzazioni necessario per ricevere gli aiuti europei. La cooperazione tra le società coinvolte ha l'obiettivo di fare della Grecia l'hub energetico del quadrante sud-est del continente in quanto è lì che si concentreranno i flussi di gas provenienti da Cipro, dal Bacino del Levante e potenzialmente anche dalla Russia e dal Turkmenistan. Snam ed Enagás sono anche partner nell'azionariato del gasdotto Trans adriatic pipeline (Tap) che unirà la Turchia all'Italia, passando attraverso Grecia e Albania. I ceo di Snam e della spagnola Enagás, Marco Alverà e Antonio Llardén, per queste collaborazioni hanno ricevuto ieri all'ambasciata italiana a Madrid il Premio Tiepolo, assegnato alle personalità che contribuiscono a rafforzare i rapporti tra i due stati.


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