E poi la casa

    Il patrimonio residenziale è una delle grandi ricchezze dell'Italia: vale quasi il 20 per cento del pil. Ma la grande corsa al mattone che ha creato milioni di piccoli proprietari sta rallentando e si affacciano nuove tendenze. Una di queste è la crescita della domanda di abitazioni in affitto per motivi di lavoro o studio, che però rischia di restare inevasa a causa anche dell'esplosione delle locazioni per periodi brevi ad uso turistico. Nel resto d'Europa tale offerta è proposta dai grandi investitori specializzati che in Italia scarseggiano, come spiega una ricerca realizzata da Sidief, società italiana di iniziative edilizie e fondiarie, e presentata in un seminario promosso in collaborazione con la Banca d'Italia. Numeri e tendenze di Mariarosaria Marchesano.

    5 mila miliardi

    In euro, il valore del patrimonio residenziale dell'Italia (è il terzo maggior valore in Europa).

    30 mila miliardi

    E' quanto vale lo stock di case in Europa: al primo posto c'è la Germania (8.900 miliardi), seguita dalla Francia (8.200 miliardi).

    2,6 milioni

    E' il numero di persone che esprime in Italia una domanda di case realizzate per la locazione. E' una richiesta che riguarda soprattutto giovani e immigrati ed è concentrata nelle grandi aree metropolitane, cosa che, secondo gli autori della ricerca, suggerirebbe la costruzione di unità in grado di offrire immobili dotati di servizi adeguati.

    90 miliardi

    Sono gli investimenti realizzati nel 2019 in Europa da grandi investitori immobiliari per costruire case da offrire in locazione, di cui quasi nulla in Italia. Un limite che si spiega anche con vincoli giuridici e fiscali (elevata tassazione) soprattutto per le società professionali che investono in questo settore

    92 per cento

    La quota di proprietari di abitazioni in Italia, seconda solo alla Spagna (95,2 per cento), mentre si riduce in Germania (74,2), Regno Unito (78,4), e Francia (83,1).

    69,3 miliardi

    Sono gli investimenti immobiliari realizzati in Italia da operatori nazionali ed esteri nel periodo che va dal 2010 al 2020 (dato previsionale), di cui solo il 2,8 per cento nel settore residenziale innovativo. La percentuale più elevata (25,8 per cento) è stata realizzata in negozi.