Mose infinito

    Mentre Venezia viene invasa dall'acqua, l'opera che avrebbe dovuto proteggerla dalla marea non è ancora pronta. Era il maggio del 2013 quando furono inaugurati i lavori del Mose (Modulo sperimentale elettromeccanico), un faraonico progetto che attraverso un'ottantina di paratoie mobili installate alle tre bocche d'ingresso della laguna, Chioggia, Lido e Malamocco, avrebbe dovuto isolare la città dal mare Adriatico. L'ultima scadenza per i lavori è prevista per il 31 dicembre 2021. Frattanto, 16 anni di polemiche, arresti, tangenti, e più di 5 miliardi di soldi pubblici investiti. Pillole di Samuele Maccolini.

    14-5-2003

    Il giorno in cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi inaugura i lavori della posa dei “sassi”. Il ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, prevede che l'opera sarà stata pronta nel 2011. Il progetto delle dighe a scomparsa era stato individuato nel 1984 come soluzione per salvare la città dalle mareggiate. A oggi, il Mose non è ancora terminato.

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    Le paratoie che nel progetto formano le quattro barriere alle bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia. Alla bocca di porto di Malamocco sono stati costruiti tutti gli edifici tecnici e la sala di comando. Mancano ancora gli impianti accessori: alcune batterie di compressori, alcune condutture, gli arredi, gli ascensori, numerosi attuatori oleodinamici.

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    In metri, l'altezza delle maree alle quali le dighe a scomparsa del Mose dovrebbero resistere, secondo i calcoli degli ingegneri. Il progetto è stato pensato anche alla luce dell'innalzamento del livello del mare: il Mose dovrebbe riuscire a fronteggiare l'alta marea anche con un livello del mare più alto di 60 centimetri rispetto a oggi.

    5,493 miliardi

    In euro, i soldi spesi finora per il progetto. Il Mose è concluso solo per il 90 per cento, perciò verranno spesi ancora svariati milioni prima che l'opera venga ultimata. Si stima che la manutenzione del Mose costerà 100 milioni di euro l'anno.

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    Le persone arrestate nel giugno del 2014 a vario titolo per corruzione e finanziamento illecito ai partiti, nell'ambito dei finanziamenti al progetto Mose. Imprenditori, amministratori e politici sono stati accusati di tangenti per 40 milioni. Tra le persone coinvolte, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (poi assolto), e il governatore del Veneto Giancarlo Galan (che ha patteggiato una condanna 2 anni e 10 mesi per corruzione).