Il rischio del ritorno del rischio Italia

Lady Spread balla, i mercati fiutano elezioni anticipate. Oggi il rating di Dbrs

    Il rischio Italia sta tornando ad aleggiare sui mercati? In attesa del rating dell'agenzia Dbrs, che si esprimerà oggi sul merito di credito del paese, ieri lo spread Btp-Bund ha chiuso a 177 punti base dopo aver toccato in giornata il picco di 180, praticamente il livello massimo raggiunto dal governo Conte bis. L'impennata segue una serie di oscillazioni verso l'alto registrate dal differenziale negli ultimi giorni e che suonano come un campanello di allarme in un contesto di mercati europei in cui persiste l'incertezza per le tensioni commerciali. Secondo alcuni analisti, gli investitori, oltre che cominciare a diffidare del governo, stanno annusando la possibilità di elezioni anticipate con la prospettiva di un ritorno al potere della Lega di Matteo Salvini e di un nuovo irrigidimento dei rapporti con l'Unione europea. La banca d'affari americana Citigroup è stata la prima nei giorni scorsi a rilevare che se la legge sul taglio dei parlamentari venisse sottoposta a referendum popolare, questo potrebbe provocare una crisi di governo con ricorso alle urne la prossima primavera e per di più con la vecchia legge elettorale. In un recente report – dal titolo “The italian country risk at a crossroad”, il rischio Italia a un bivio – la banca d'affari ha affermato che il mercato starebbe addirittura sottostimando il pericolo italiano. Ma ci sono altri recenti sviluppi che potrebbero aver cambiato l'umore degli investitori, come la prospettiva di una prossima tornata di elezioni regionali che potrebbero sfociare in sconfitte per i partiti di governo e la grave crisi industriale dell'Ilva a Taranto. Anzi, quest'ultima sarebbe, secondo alcuni osservatori, di gran lunga il fattore più critico per la stabilità del governo rossogiallo. In definitiva, non sono i conti pubblici o la bassa crescita a rendere guardinghi gli investitori, e neanche i rapporti con Bruxelles, nonostante la Commissione Ue abbia rivisto al ribasso le stime del pil. La principale preoccupazione è legata a una  rinnovata incertezza politica e alla tenuta del Conte bis.