Scongiurato il bullismo di governo. Poi vedremo

    Questa del governo di Giuseppi e i suoi fratelli che prepara la strada a Salvini, quando era nato per sbarrargli il passo, proprio non la capisco. Il pas- so chiodato era in marcia, ed è stato fermato. Poi vedremo. Il consenso trucemente il senatore Salvini se lo era già giocato con la chiusura dei porti, con le sfide istituzionali a tutti i soggetti in campo, con la caccia al negher e la predicazione di odio per l'Europa e la sua moneta e i suoi banchieri: scommessa facile e minacciosa su rabbia, risentimento, frustrazione. Ora il senatore è l'ex Truce. Ruini gli dice che vuole capirlo e che lui deve maturare, e si prepara un incontro con soffusi toni papalini per il senatore. Liliana Segre lo aspetta a casa a Milano, e lui ci va con la figlia per una rapida e riservata cerimonia di espiazione, dopo tante chiacchiere su Soros e il complotto internazionale contro la Nazione, mentre il giapponese di Predappio fa il revisionista delle gite scolastiche ai lager. Il suo nuovo numero due politico, di concerto con il suo braccio destro nel governo, dice che bisogna cambiare passo, a proposito di passo, in Europa, e che non si può fare la guerra al mondo, proporsi come trionfalmente isolati: sono stati fatti molti errori, aggiunge.