DIAMO I NUMERI
4,2 miliardi
In euro, il piano di investimenti complessivo previsto da ArcelorMittal per il centro siderurgico di Taranto. In particolare: 1,8 miliardi destinati all'acquisto (detratti i canoni di affitto già versati); 2,4 miliardi di investimenti (circa 2,2 miliardi al netto del contributo del gruppo Riva) entro il 2023, di cui 1,25 miliardi per il piano industriale e 1,15 miliardi per il piano ambientale.
6 milioni
Le tonnellate di acciaio annue che il piano industriale di ArcelorMittal prevede di produrre nel periodo 2018-2023. 4,75 milioni le tonnellate d'acciaio prodotte nel 2018.
9.407
Gli occupati previsti nell'offerta vincente del piano ArcelorMittal nel 2018, a fronte dei circa 14 mila addetti del gruppo (con cassa integrazione autorizzata fino a 4.100 dipendenti) del 2017.
10.700
I lavoratori che ArcelorMittal si impegna ad assumere nell'accordo migliorativo del 6 settembre 2018, insieme ad assorbire, dal 2023, i rimanenti 3.100, che nel frattempo restano sotto l'amministrazione straordinaria di Ilva in cassa integrazione, per un costo complessivo che può arrivare a 400 milioni.
1.276
I lavoratori dell'ex Ilva attualmente in cassa integrazione ordinaria. 1.395 quelli nel ciclo di cassa integrazione terminata il 28 settembre.
5.000
Gli esuberi che si rischiano se si ferma l'area a caldo dell'Ilva, che include dalle materie prime (dallo sbarco) fino agli altiforni, alle acciaierie, alle colate continue.
3,9 per cento
Di tanto è diminuita la produzione di acciaio in Italia nei primi 9 mesi dell'anno.
5,8 per cento
L'aumento tendenziale della produzione di acciaio a livello mondiale a luglio di quest'anno, quando sono stati prodotti 154,57 milioni di tonnellate di acciaio. Il mondo ha prodotto 8,4 milioni di tonnellate di acciaio in più a luglio 2018 rispetto allo stesso mese del 2017.
9-7-1960
Il giorno in cui è stata posata la prima pietra del centro siderurgico di Taranto. E' dell'Italsider, il gruppo siderurgico, sotto controllo pubblico, che fa parte dell'Iri, ed è il suo quarto impianto, in ordine di tempo, dopo quelli di Cornigliano, Piombino e Bagnoli.
21-10-1964
Il giorno dell'entrata in funzione del primo altoforno. Il secondo è avviato il 29 gennaio 1965. Il 10 aprile di quell'anno, il capo dello stato, Giuseppe Saragat, inaugura il centro siderurgico.
20 mila
Gli anni Settanta sono il periodo di massima espansione dell'acciaieria, che raddoppia gli impianti e porta gli occupati diretti a oltre 20 mila.
1995
L'anno della privatizzazione: il polo siderurgico di Taranto passa al gruppo Riva. Una conseguenza della crisi del settore degli anni Ottanta: nell'88 Italsider e Finsider furono messe in liquidazione (il che portò fra l'altro alla dismissione dell'impianto di Bagnoli) e ritornò la denominazione Ilva (società nata nei primi del Novecento).
26-7-2012
Il giorno in cui l'Ilva è messa sotto sequestro (senza facoltà d'uso) in seguito a un'inchiesta della magistratura di Taranto. Il reato imputato è “disastro ambientale”: 53 gli indagati. Finisce la storia del gruppo Riva in Ilva.
2013
L'anno del commissariamento dell'Ilva, cui fanno seguito nel 2015 l'amministrazione straordinaria, nel 2016 il decreto per la vendita, nel 2017 l'aggiudicazione alla cordata Am Investco (in concorrenza con AcciaItalia), guidata da ArcelorMittal.
1,46 miliardi
La cifra persa dall'Ilva dall'inizio dell'amministrazione straordinaria (gennaio 2015) a oggi. Le perdite salgono a 3,6 miliardi di euro se si parte dall'uscita del gruppo Riva.


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