Pericolosa la politica dei millennial

Una cultura libertaria con tendenze autoritarie Scrive lo Spectator (19/10)

    Un tempo le distinzioni tra diverse generazioni avevano una base intellettuale, sociale e politica”, scrive Chilton Williamson Jr. sullo Spectator: “Ma col passare del tempo e con l'avanzare della commercializzazione americana, la distinzione tra una generazione e l'altra è stata caratterizzata dalle differenze nei gusti e nelle tendenze, al punto che la generazione è diventata un sinonimo del mercato stesso. Creare un mercato equivale quasi a creare una generazione, e a formarne i gusti. Alcuni sociologi distinguono tra i millennial (nati tra gli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta), o la generazione Y, e la generazione Z (nata dopo metà anni Novanta). Le distinzioni sembrano troppo pedanti, dato che le generazioni sono state influenzate dalle stesse forze”. I millennial sono la prima generazione cresciuta nella bolla della tecnologia digitale. La loro maestria a usare i nuovi mezzi tecnologici li ha portati a credere di essere superiori ai loro genitori, che faticano a tenere il passo con l'innovazione. L'adolescente medio non ha mai costruito un campeggio, ucciso un cervo, non ha mai attraversato il bosco usando una bussola. Tuttavia, è convinto che i suoi gadget gli abbiano permesso di dominare la natura. Crede che la civiltà digitale sia la forma più alta mai inventata, ed è convinto di possedere le chiavi della politica del futuro. Molti di loro sono convinti che Alexandria Ocasio-Cortez diventerà presidente degli Stati Uniti quando compirà i 35 anni previsti dalla Costituzione.

    La mentalità dei millennial è stata anche segnata dalla loro esperienza universitaria, che li ha portati a credere che il titolo di studio sia una garanzia di un futuro glorioso e pieno di successo. Ogni ragazzo è convinto di poter trasformare il mondo dopo aver preso una laurea, ma non sospetta nemmeno che il suo titolo di studio lo abbia reso un globalista con un forte senso identitario. In sintesi, il millennial consiste di due identità inconciliabili. E' un libertario con un approccio autoritario, ed è disposto a usare la forza per professare i suoi “valori” e la sua “identità”, e fare cambiare idea a chi la pensa diversamente. Il millennial è un narcisista, ed è completamente insensibile ai problemi delle persone reali. Il cosiddetto “Squad” di giovani deputate democratiche appena elette è lo specchio di questa combinazione patetica e la rappresentazione perfetta della cultura dei ragazzi. Malgrado il millennialismo venga visto come uno scherzo da qualunque persona adulta e ragionevole, sta diventando una forza politica sinistra. “Nonostante la politica americana stia vivendo un pessimo momento – conclude lo Spectator – sembra in grado di generare degli anticorpi per aggredire la patologia, per suscitare una reazione. I reazionari sono lì fuori - tra i banchi dei repubblicani al Senato, alla Corte suprema, nelle capitali conservatrici e nel Dipartimento della Sicurezza. Chiunque siano e ovunque si trovano, i millennial cercheranno di scovarli”.