Cartellone
di Luca Fiore
Peter Hujar ha molte cose in comune con Robert Mapplethorpe: newyorchese, fotografo, prolifico ritrattista, morto di Aids prima della fine degli anni Ottanta. Negli ultimi anni è uscito dal cono d'ombra nel quale forse, più che la frequentazione di un giro meno patinato rispetto alla Factory, lo hanno costretto i soggetti meno glamour: clown, drag queen, i piers di New York. Ma è forse un altro elemento ancora che lo ha reso più difficile da sdoganare: il suo stile selvaggio. Se il bianco e nero di Mapplethorpe racchiude il magma in una sfera di ghiaccio, quello di Hujar lo lascia ribollire. E' la differenza tra apollineo e dionisiaco.
Parigi, Jeu De Paume. “Peter Hujar. Speed of Life”. Fino al 19 gennaio
info: jeudepaume.org
Dico: “C'è Man Ray a Torino”. Risponde: “Mmm… Mi sa di polvere”. Penso: “Va bene, certo modernismo sta invecchiando male. Ma vale anche per Man Ray?”. Per togliersi il dubbio, l'unica è andare a controllare. A Camera arrivano oltre duecento fotografie, tutte dedicate al soggetto femminile. Ci sono Lee Miller, Berenice Abbott, Meret Oppenheim e Dora Maar. E la sua compagna di una vita Juliet, a cui dedica “The Fifty Faces of Juliet”. Opere realizzate in un arco di tempo che va dagli anni Venti al 1976, anno della morte. Oltre cinquant'anni di fotografia. Abbastanza per convincere il mondo di essere un gradissimo.
Torino, Camera. “Wo | Man Ray. Le seduzioni della fotografia”. Fino al 19 gennaio
info: camera.to
di Mario Leone
“Tutti pazzi per Brahms” e come non esserlo? Stiamo parlando di uno dei compositori più interessanti della sua generazione, con una vena compositiva fertile e mai banale. Per questo motivo la Società del Quartetto ha pensato a una breve ma intensissima maratona nel fine settimana. Mente e protagonista dell'iniziativa è il direttore Daniele Gatti. Dirigerà lui le quattro Sinfonie e i concerti solistici con Frank Peter Zimmermann al violino e Jan Vogler al violoncello.
Milano, Conservatorio “G. Verdi”. Da sabato 26 alle ore 17 a domenica 27 alle ore 20.30
info: quartettomilano.it
“O gioia ch'io non conobbi essere amata amando”. Sentire cantare un verso del genere, basterebbe per ascoltare la “Traviata” di Verdi. Eppure l'opera è piena di altri mille spunti. In molti la riducono a una semplice e drammatica storia d'amore. La “Traviata” è la storia della nostra vita, del nostro essere. Il desiderio di essere amati, l'anelito, in questa vita (impossibile) di voler salvare l'amato. Lo struggente sacrificio dell'amor proprio per l'altro. Quante Violetta servirebbero in questo mondo. Non avendone molte, almeno andate a vederle a teatro.
Venezia, Teatro La Fenice. Da giovedì 24, ore 19
info: teatrolafenice.it
di Eugenio Murrali
Franco Branciaroli e Massimo De Francovich, tra i massimi attori italiani, saranno protagonisti di uno spettacolo intorno al personaggio shakespeariano di Falstaff. La pièce, costruita dal regista Antonio Calenda insieme al drammaturgo Nicola Fano, con le musiche di Germano Mazzocchetti, porta in scena gli ultimi giorni della vita poco avventurosa dell'antieroe comico e umano, compreso di vanagloria e ingenuità. Insieme a Falstaff c'è un servo che vorrebbe mettere le briglie al destino e tende continuamente al ribaltamento della dinamica servo-padrone.
Brescia, Teatro Sociale. “Falstaff e il suo servo” di Nicola Fano e Antonio Calenda. Fino al 3 novembre
info: centroteatralebresciano.it
Il saggio di diploma all'Accademia “Silvio D'Amico” del regista Mario Scandale si presenta come uno studio sulla versione del 1982 di “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello. Un importante interprete italiano di Ruccello, Arturo Cirillo, è sulla scena insieme ai giovani diplomati, per dare corpo alla protagonista Adriana e al suo sonno pieno di incubi, nel giorno in cui la donna compie cinquant'anni. La protagonista riceve una serie di visite che sconvolgono la sua serata e danno allo spettacolo un carattere misto di tragedia, commedia e thriller.
Napoli, Piccolo Bellini, “Notturno di donna con ospiti” di Annibale Ruccello. Fino al 3 novembre
info: teatrobellini.it


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