DIAMO I NUMERI

    64

    Gli anni di Roberto Maroni, che è nato a Varese il 15 marzo 1955. A 16, influenzato dalle idee di Cesare Revelli, suo professore cattolico marxista al liceo classico Cairoli, ha militato in un gruppo marxista-leninista e fino ai 24 anni ha frequentato Democrazia proletaria.

    24

    Gli anni di Maroni quando, nel 1979, conosce e inizia a collaborare con Umberto Bossi che progetta un movimento autonomista del settentrione. Maroni fonda la società editoriale Nord Ovest.

    1982

    Anno di fondazione della Lega Lombarda da parte di Bossi, che ne è segretario, mentre Maroni fa parte del consiglio nazionale e nel 1985, alle amministrative di Varese, è eletto consigliere comunale. Nel 1989 partecipa alla fondazione della Lega Nord della quale dal 2002 ricopre la carica di coordinatore della segreteria politica.

    51

    Distretto 51 è la band varesina nata nel 1983 nella quale Maroni è tastierista. Nel frattempo si è laureato in Giurisprudenza, ha superato l'esame per procuratore e ha svolto la pratica da avvocato nello studio legale Calligari di Varese. Questo gli ha permesso di esercitare la professione iniziando al Banco Ambrosiano e alla Avon cosmetici. L'altra sua grande passione è la vela: nel 2018 ha attraversato l'Atlantico in catamarano con cinque amici.

    1994-95

    Anni della prima esperienza di governo come ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio nel primo governo Berlusconi. Nel 1992 era stato eletto alla Camera con la Lega Nord.

    11

    Gli anni nei quali Maroni è stato ininterrottamente deputato, fino al 2013 e sempre nella Lega Nord, eletto a Milano, Como e Varese.

    1996

    Anno del passaggio all'opposizione dopo la rottura tra Lega e Forza Italia. E' il periodo della svolta secessionista della Lega, con dichiarazione di indipendenza a Venezia, per la quale viene indagato per vilipendio dell'unità nazionale. Di conseguenza subirà procedimenti e condanne dalle procure di Milano e Verona.

    5.320 euro

    La pena pecuniaria stabilita con la condanna definitiva, nel 2004, della Corte di Cassazione per una prima condanna del 1998 “per avere tentato di mordere un polpaccio a un agente di polizia nella perquisizione della sede della Lega in via Bellerio”.

    2001-2006

    Gli anni nei quali torna al governo con il secondo e terzo governo Berlusconi, come ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. In questo periodo attua le riforme del lavoro, con il riconoscimento e la regolazione dei contratti flessibili, e della previdenza, con lo “scalone” di cinque anni, poi ridotti a tre da 57 a 60, che doveva innalzare l'età per andare in pensione. Entrato in vigore nel 2008, lo scalone viene abolito dal governo Prodi.

    2008-2011

    Di nuovo al governo assieme al centrodestra come ministro dell'Interno. Maroni fa approvare due decreti sicurezza che prevedono, il primo, una stretta contro i clandestini e l'inasprimento dei processi e delle pene contro i mafiosi (compreso il divieto di patteggiamento per reati di mafia). Il secondo decreto introduce il carcere obbligatorio per la violenza sessuale, la pedopornografia, il turismo sessuale, lo sfruttamento della prostituzione minorile, e le aggravanti per lo stalking.

    2012

    L'anno in cui i contrasti con Umberto Bossi giungono al clou. Maroni forma una propria corrente, i Barbari sognanti, e il 1° luglio viene eletto segretario della Lega. Carica dalla quale si dimette poco più di un anno dopo quando si candida alla presidente della regione Lombardia. Gli succede alla segreteria Matteo Salvini.

    2013-2018

    Presidente della Lombardia con il 42,8 per cento di preferenze su Umberto Ambrosoli, centrosinistra, 38,2. L'8 gennaio 2018 annuncia che non si ricandiderà a un secondo mandato per motivi personali, e presenta la candidatura di Attilio Fontana.