Diciannovenni istruiti come tredicenni
Quando parliamo di voto ai sedicenni ricordiamoci degli orribili dati Invalsi
Mentre la politica discute sul voto ai sedicenni, il mondo della didattica si interroga su diplomati diciannovenni che hanno le competenze di ragazzi di terza media. Il responsabile nazionale delle prove Invalsi, Roberto Ricci, ha diramato uno studio che introduce il concetto di “dispersione scolastica implicita”. Siamo abituati a considerare soltanto la dispersione scolastica manifesta, che coinvolge (dati Eurostat) il 14,5 per cento della nostra popolazione scolastica: è la percentuale di italiani fra i 18 e i 24 anni che non ha un titolo superiore a un diplomino professionale da conseguirsi due anni dopo la scuola media. Sono i cosiddetti ELET: Early Leavers from Education and Training. A questi Ricci propone di aggiungere un agghiacciante 7,1 per cento di alunni che, pur avendo superato gli esami di maturità, nel corso delle prove Invalsi ha conseguito risultati pari a quelli che ci si aspetterebbe da uno studente delle medie; come a dire che per loro frequentare le superiori è stato inutile, se non per ottenere un pezzo di carta privo di valore effettivo. Le rilevazioni non possono essere sommate statisticamente ma è ragionevole concludere che siamo di fronte a un 20 per cento di studenti italiani che o non si diplomano o si diplomano senza competenze minimamente adeguate. Cifra dalle devastanti conseguenze sociali poiché, sottolinea Ricci, senza tali competenze non si è in grado di “muoversi autonomamente e consapevolmente in società”. La scuola dunque, che de iure trasforma Cittadinanza e Costituzione in materia trasversale e fulcro della formazione degli studenti, di fatto finisce per non preparare una cospicua fetta dei suoi iscritti a “esercitare pienamente i diritti di cittadinanza” comprendendo un testo complesso, facendo calcoli astratti o addirittura capendo l'inglese, come richiedono i temuti test Invalsi. “Questi ragazzi – è la sintesi – si apprestano ad affrontare la vita adulta con competenze di base insufficienti per muoversi autonomamente e consapevolmente nella società”. Brividi.


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