Cyber-sicuri

    Ottobre è il mese europeo della sicurezza informatica. Ogni anno in questo periodo i paesi dell'Ue promuovono iniziative per sensibilizzare singoli e organizzazioni tramite l'insegnamento e la condivisione di buone pratiche. A giugno era entrato in vigore negli stati membri il Cybersecurity Act, un nuovo regolamento europeo che mira a una sicurezza informatica più coesa a livello comunitario. Numeri di Samuele Maccolini.

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    E' il numero di paesi europei che occupano una delle prime venti posizioni del National Cyber Security Index (Ncsi), classifica globale che valuta i paesi in base alla prontezza con cui prevengono minacce e incidenti informatici. Sul podio salgono Repubblica Ceca, Estonia e Spagna. L'Italia arriva tredicesima dietro Singapore e Slovacchia.

    100 per cento

    In Italia il livello di protezione dei dati personali è molto alto. Il Ncsi lo quantifica in un dato percentuale che nel nostro paese raggiunge la quota massima. L'Italia ottiene il 100 per cento anche nell'analisi delle minacce informatiche, nella protezione dei servizi digitali e nella lotta contro i cyber-crimini. In altre categorie però la penisola non raggiunge percentuali esaltanti: il contributo alla cyber sicurezza globale, ad esempio, si ferma al 33 per cento.

    130 miliardi

    E' quanto vale il mercato della sicurezza informatica nell'Unione europea. Questo business registra una crescita annua del 17 per cento. Nell'Ue sono attive più di 60 mila aziende che si occupano di sicurezza informatica. Le imprese europee possono fare affidamento su 660 centri di competenza connessi a livello europeo.

    88 per cento

    E' la percentuale di utenti giornalieri di internet che, intervistati da Eurobarometer, hanno dichiarato di essere preoccupati di diventare vittime di attacchi informatici. Inoltre, il 77 per cento di chi naviga in rete teme che le proprie informazioni personali non siano protette in modo sicuro dai siti web.

    8,8 per cento

    La quota del budget che l'Unione europea ha investito nel campo della privacy e dell'identità informatica a partire dagli anni 90. Il resto del budget è stato investito in: sistemi di sicurezza (40 per cento), amministrazione della sicurezza informatica (19,3 per cento), rischi operativi (13,2 per cento), aspetti legati alla sfera umana (10 per cento), verifiche e assicurazioni (8,8 per cento).