DIAMO I NUMERI
16.000
Il pil pro capite mondiale (espresso in dollari costanti del 2011 a parità di potere d'acquisto) nel 2016. Ventisei anni prima, nel 1990 era di circa 9.000 dollari.
59.500
In dollari, il pil pro capite degli Stati Uniti nel 2017. Dieci anni prima era di 45.800 dollari, nel 2000 di 36.200 dollari (fonte indexmundi.com). Nell'Unione europea, il pil pro capite, espresso in dollari del 2011 a parità di potere d'acquisto, è cresciuto dal 1990 al 2016 da circa 25 a 38 mila euro.
7,3 miliardi
La popolazione mondiale nel 2016: in 26 anni, dal 1990, è cresciuta di due miliardi.
1,2 miliardi
Le persone che nell'arco di anni che vanno dal 1990 al 2016 si sono lasciate alle spalle la povertà estrema. In termini percentuali, le persone in condizioni di povertà estrema sono crollate dal 35,9 per cento al 9,9 per cento.
10,8 per cento
La quota di popolazione mondiale sottonutrita nel 2016. Nel 2000 era il 14,8 per cento.
22 per cento
La quota di pil destinata attualmente in media in Europa alla spesa sociale. “Dal Rinascimento fino all'inizio del XX secolo i paesi europei spendevano una media dell'1,5 per cento del loro pil in sussidi ai poveri, in istruzione e altri trasferimenti sociali” (da Illuminismo adesso di Steven Pinker)
63 per cento
Indice di Gini a livello globale nel 2013. Nel 2003 era del 69 per cento. L'indice di Gini (dal nome dello statistico italiano Corrado Gini che lo ha introdotto), misura le diseguaglianze di reddito all'interno di un sistema sociale. Si calcola con un numero compreso da 0 a 1. Lo zero indica una situazione in cui tutti i cittadini hanno lo stesso reddito, mentre il valore 1 corrisponde alla situazione dove una sola persona percepisce tutto il reddito del paese mentre tutti gli altri hanno reddito nullo (massima condizione di disparità reddituale). Per comodità lo si moltiplica anche per cento, esprimendo poi il valore in percentuale.
25-30 per cento
Indice di Gini all'interno del quale, secondo una ricerca del 2016 del Buffett Institute for Global Studies, si collocano i paesi con minori diseguaglianze in Europa: i paesi scandinavi, la Germania e alcuni paesi dell'est (Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca).
32-33 per cento
L'indice Gini relativo all'Italia, che oscilla tra questi due valori dai primi anni Novanta, dopo un pronunciato calo a partire dagli anni Sessanta.
31.000
Approssimativamente, in dollari del 2011 a parità di potere d'acquisto, il pil pro capite di Italia e Germania nel 1990. Nel 2016 Berlino sfiorava i 46 mila dollari, Roma era aintorno a 35 mila.
1967
L'anno in cui sono state fissate a livello internazionale le misure del container Iso (acronimo di International Organization for Standardization). Un inizio della globalizzazione.
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Larghezza e altezza, in centimetri, di un container Iso. I container sono diffusi in due lunghezze standard di 20 e di 40 piedi (610 e 1220 cm). Il secondo a pieno carico può arrivare a pesare quasi 37 tonnellate.
20.170
Numero di container da 20 piedi che può caricare la giapponese Mol Triumph, una delle più grandi navi portacontainer al mondo.
63.000
Le società transnazionali all'inizio degli anni Duemila, con più di 700.000 filiali straniere. Sul finire degli anni Sessanta erano circa 7.000, con 280.000 filiali nel mondo, di cui poco meno della metà erano localizzate nei paesi in via di sviluppo e circa un terzo nei paesi sviluppati (dati dell'United Nations Conference on Trade and Developments).


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