Oltre il danno la condanna
Perché la Xylella “diffusa” da Emiliano e M5s è un caso per i rossogialli
La Corte di giustizia europea ha condannato l'Italia per non aver applicato le misure obbligatorie per impedire il diffondersi della Xylella. Non solo il batterio si è diffuso e i danni sono ormai incalcolabili, ma ora l'iter proseguirà e probabilmente arriveranno le sanzioni dalla Commissione. Il danno e la beffa. A dimostrazione dei disastri che può provocare l'antiscientismo complottista. Era il 2013 quando la Xylella venne osservata per la prima volta in Puglia. Due anni dopo la Commissione aveva imposto la rimozione delle piante infette e l'abbattimento degli ulivi doveva essere immediato. Il circo di teorie negazioniste, di santoni che accusavano ricercatori e multinazionali, di strampalati decreti delle procure, lo hanno impedito. Nel frattempo, come se non bastasse, le agenzie regionali si facevano la guerra tra loro e il governatore Emiliano trascorreva le sue giornate alle presentazioni di libri complottisti. Così, nel 2018, la Commissione ha accusato Roma di inadempienza e ieri la Corte le ha dato ragione. “L'Italia avrebbe dovuto adottare misure nazionali di emergenza”, scrivono i giudici europei. Una sentenza che, si spera, dovrebbe spingere il governo appena insediato a fare subito qualcosa. Certo, il neo ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, è stato assessore all'Economia di Emiliano che lo ha descritto come un “compagno di lotta per la Puglia e per l'Italia sin dal 2004”. Non lascia ben sperare, ovviamente, nemmeno la delegazione del M5s che, da sempre, è contraria agli abbattimenti (“Xylella, una gigantesca truffa”, si legge ancora oggi sul Blog delle stelle). Non ci resta che sperare nel nuovo ministro dell'Agricoltura, la pugliese Teresa Bellanova, che ha sempre contestato chi negava l'esistenza di un'emergenza Xylella, anche all'interno del suo stesso partito. Il Pd scelga la sua linea, abbandoni il governatore pugliese e convinca l'alleato grillino ad adeguarsi. Intanto prepariamoci a pagare una multa evitabile e teniamoci gli ulivi malati.


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