Perché Anche l'america non si fida tanto del 5g
E' uno schema che va ripetendosi in tutti i paesi d'occidente. Mentre le compagnie tecnologiche e gli stati fanno a gara per lo sviluppo del 5G, la tecnologia wireless di nuova generazione, gli amministratori locali, i sindaci e i governatori, sono scettici, talora preoccupati, perfino contrari. Succede in Italia, dove alcuni piccoli comuni scelti per una sperimentazione 5G che diminuisse il divario digitale si sono spaventati alla parola “sperimentazione” (vogliono fare esperimenti su di noi?) e hanno protestato dicendo che loro il 5G non lo vogliono. Succede anche negli Stati Uniti, come ha raccontato un reportage del Wall Street Journal, dove le ragioni per non volere le antenne del 5G nella propria città o nel proprio quartiere sono innumerevoli.
Vanno dalle preoccupazioni (non fondate) per la salute alle proteste sul fatto che le antenne del 5G rovinino il paesaggio e riducano il valore delle proprietà immobiliari. Un po' questo è vero: al posto delle antenne grandi e isolate a cui siamo abituati, per funzionare al meglio il 5G ha bisogno di tante antenne piccole e sparse, e quindi sarà più facile vederne in giro. La protesta estetica è comprensibile, meno quella legata alla salute. L'Organizzazione mondiale della sanità classifica le radiofrequenze di 4G e 5G in una categoria bassa di possibilità di generare tumori, assieme al caffè e ai cetriolini sott'olio.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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