La pace sulla webtax tra PArigi e washington

    Donald Trump si era molto arrabbiato con il presidente francese, Emmanuel Macron, quando Parigi aveva fatto approvare nuove forme di tassazione piuttosto dure contro le grandi aziende digitali che operano in Francia. Poiché queste aziende sono quelle della Silicon Valley, Trump disse che l'America era stata presa di mira, e promise vendette e ritorsioni. La legge fatta approvare dal governo francese impone a tutte le piattaforme tecnologiche con almeno 750 milioni di euro di fatturato (di cui almeno 25 milioni realizzati in Francia ) di versare allo stato il 3 per cento del fatturato del mercato francese. Parigi si aspetta di ottenere da questa tassa 400 milioni di dollari nel 2019, di più negli anni successivi. Trump, insomma, era molto arrabbiato per il fatto che Macron volesse incassare dalle aziende siliconvalleyane, che pure lui stesso critica e minaccia con frequenza. Ma al G7 di Biarritz, in Francia, i due hanno trovato un accordo. Gli Stati Uniti non faranno alcuna ritorsione nei confronti della web tax francese, ma Parigi si impegna ad annullare la sua tassa se in sede Ocse si sarà trovato un accordo sulla tassazione dei giganti del web. I negoziati all'Ocse vanno avanti da anni in maniera inconcludente, ma Trump è convinto di poter strappare un deal migliore. Anche perché Macron ha promesso che se sotto le regole Ocse le tasse saranno inferiori, la Francia restituirà la differenza.