Cicip e Ciciap

    Cicip. Dietro la facciata del Piermarini, nessuno ha mai amato il sindaco di Firenze Dario Nardella quanto ieri, quando ha comunicato ufficialmente la nomina di Alexander Pereira a sovrintendente del Maggio Musicale fiorentino. A quando? Quando vorrà lui, e che diamine, vada pure a Firenze dove ha perfino una sorella che lo aspetta, dicono i consiglieri della fronda capeggiata da Francesco Micheli, qui n'en reviennent pas dalla bella sorpresa: giusto il tempo di aprire la nuova stagione, il 7 dicembre, con Tosca che ha anche appena trovato il suo Cavaradossi, Francesco Meli, e poi, come dire, liberi tutti. La soluzione Maggio Fiorentino è talmente perfetta che nessuno avrebbe osato immaginarla. Ridà slancio al nuovo teatro fiorentino, di ambizioni un filo megatoniche e acustica non proprio eccezionale, come dicono i milanesi e un po' anche sulle rive dell'Arno, come Nardella ben sa; garantisce una successione abile al povero Cristiano Chiarot che, per quanto abbia fatto (e ha fatto molto), si trova sempre con quei 70 milioni di buco pregresso, mentre è noto che Pereira, ex Olivetti scuola Tatò, sa come portare sponsor e accordi importanti.

    Ciciap. La soluzione-Maggio risolve soprattutto il nodo della successione alla Scala, dove già tutti si aspettavano le scintille di una coabitazione fra Pereira, che aveva chiesto e ormai quasi ottenuto un prolungamento del contratto a maggio 2021, e il nuovo sovrintendente Dominique Meyer che, di suo, sarebbe pronto a trasferirsi da Vienna in poche settimane. Da lui, i consiglieri si aspettano belle cose. Soprattutto, tempi “meno interessanti” di quelli di Pereira.