Reddito non per tutti
Roma. Per accedere al reddito di cittadinanza uno straniero deve risiedere in Italia da almeno dieci anni, ma a volte non basta. Con la circolare numero 100 diffusa lo scorso 5 luglio, l'Inps ha sospeso, a decorrere dal mese di aprile 2019, le domande provenienti da extracomunitari che non hanno rispettato i criteri stabiliti dalla legge di conversione del decreto n° 4 2019. In realtà i richiedenti non hanno colpe. I cittadini di stati non appartenenti all'Unione europea sono tenuti a produrre una dichiarazione sui requisiti di reddito e patrimoniali, oltre che riferire la composizione del nucleo familiare. Ma esistono alcuni stati in cui non è possibile acquisire tali certificazioni per limitazioni oggettive. Per ovviare a tale cortocircuito, che ricorda un po' l'inferno burocratico che in alcuni comuni ha escluso molti bambini extracomunitari dalle mense scolastiche, entro tre mesi dalla data di pubblicazione della legge di conversione il ministero del Lavoro di concerto con quello degli Esteri avrebbe dovuto definire, tramite decreto, l'elenco dei paesi nei quali non è possibile acquisire la documentazione necessaria per accedere al reddito di cittadinanza. E' ormai passato più di un mese dall'ultimo giorno utile e ancora nulla è stato pubblicato. Con il risultato che decine di migliaia di stranieri a oggi sono sospesi, non sanno se riceveranno il reddito di cittadinanza. Laura Boldrini in un'interrogazione parlamentare parla di “130 mila cittadini fuori dai parametri”. L'ufficio stampa dell'Inps, contattato dal Foglio, spiega che la cifra indicata dalla deputata di LeU non è stata calcolata dall'istituto, e che al momento neppure l'Inps conosce il numero di extracomunitari a cui è stata bloccata la richiesta. Il ministero del Lavoro fa sapere che il decreto è in fase di ultimazione e “potrebbe essere pronto prima della pausa estiva”. (Samuele Maccolini)


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
