Con un altro incidente allo svincolo di Bologna, il “passante” non dev'essere più solo un'ipotesi
Roma. Un incidente fra tre camion, due dei quali andati a fuoco, è avvenuto a Borgo Panigale, popoloso quartiere di Bologna, sull'autostrada A14. Il luogo dell'impatto è poco distante dal tratto dove, il 6 agosto scorso, è avvenuto uno scontro tra un tir e un'autocisterna carica di gpl che provocò un'esplosione con una vittima, decine di feriti e la devastazione dell'area. Ieri un camionista del tir è morto nel rogo, un altro è rimasto ferito, il manto stradale è da ricostruire.
Lo snodo autostradale di Bologna è uno dei più congestionati della penisola, in particolare durante l'estate, perché si incrociano il traffico merci, verso il nord e verso il nord-est, e quello dei vacanzieri verso la riviera romagnola. Si discute di decongestionare il tratto dell'autostrada e della tangenziale con il progetto del “passante” di Bologna da almeno vent'anni con relativi litigi tra autorità locali, che ne invocano l'urgenza, e comitati cittadini contrari alla cementificazione, nonostante gli incidenti gravi non siano rari. I comitati “No passante” si sentono traditi dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, il quale, dopo avere promesso di bloccare l'opera, ora sta procedendo per realizzarla con una variante scelta da comune, regione e città metropolitana e realizzata da Autostrade per l'Italia del gruppo Atlantia. L'ipotesi è di potenziale la tangenziale e il tratto della A14 con un ampliamento della superficie aggiungendo una corsia, così da rendere tre corsie sempre disponibili al traffico veicolare (più quella di emergenza): si stima una riduzione della incidentalità tra il 30 e il 50 per cento, ovvero dimezzata, rispetto all'attuale, oltre a una riduzione del tempo di percorrenza, e del soccorso in caso di emergenza, del 30 per cento. L'investimento è di 700-800 milioni di euro da parte di Autostrade (di cui cento in opere compensative per il territorio). Sta al ministero delle Infrastrutture convocare la conferenza dei servizi, attesa da inizio 2018 da parte degli enti locali, per dare il via libera all'opera di cui ci si accorge dell'urgenza solo quando avviene un incidente.


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