Cohousing italiano

    Invecchieremo in comunità. E non di tossici, o di anziani senza memoria, o di ex detenuti, o di amici di una vita, o di famiglie allargate da divorziatori recidivi. Saranno comunità di coinquilini, certo non come quelli che abbiamo avuto all'università e con i quali condividevamo in sei un bagno che era per due, tre al massimo (se la terza era femmina). Il cohousing è la forma abitativa del futuro, da qualche parte del mondo (Olanda in testa, dopo la Danimarca e la Svezia) anche del presente, ne avrete già sentito parlare, si tratta di complessi di abitazioni (per 20, 30 famiglie) con spazi comuni in cui incontrarsi, trascorrere il tempo libero, stendere i panni, guardare la tv, fare sport. Pillole di Simonetta Sciandivasci.

    30.000

    Gli euro lordi che costituiscono il reddito massimo di chi potrà fare domanda per vivere nel primo cohousing romano (“progetto sperimentale”), annunciato martedì 23 luglio dal sindaco Virginia Raggi sulla sua pagina Facebook. “La coabitazione solidale prevede la condivisione da parte di più persone di uno stesso alloggio del patrimonio disponibile di Roma Capitale”. Per pagare l'affitto, ha specificato Raggi, si potrà anche usare il contributo erogato per il reddito di cittadinanza.

    1979

    L'anno in cui è stata fondata Bagnaia, in Toscana, una comunità storica i cui abitanti vivono in modo autosufficiente, secondo precisi criteri ambientalisti. La settimana scorsa si è tenuto lì il raduno annuale degli ecovillaggi europei ed è stato presentato un progetto di cohousing legato a una azienda agricola, Orosia.

    25.000

    Gli iscritti alla community italiana del sito cohousing.it, della società di servizi Newcoch, che progetta complessi residenziali in condivisione dal 2007 (finora ne ha realizzati quattro, altri tre sono in via di completamento). Tra i progetti più interessanti c'è Cosycoh Ripamonti, a Milano, il primo cohousing in affitto con opzione per l'acquisto pensato per giovani che hanno meno di 36 anni.

    700

    I dollari mensili che versano le due newyorkesi proprietarie di una casa che hanno acquistato insieme, ormai dieci anni fa, per trascorrere i weekend e fare delle feste, nel Massachusetts. Hanno raccontato la loro storia al New York Times. Non si tratta di un'esperienza di cohousing vera e propria, tuttavia racconta in modo significativo come l'acquisto condiviso sia la modalità che sta risollevando il mercato immobiliare.