Cosa c'è davvero dietro ai vostri selfie
Nel 1902 il sociologo americano Charles Horton Cooley definì il concetto di “io riflesso”, in base al quale l'identità di una persona è il risultato della somma delle interazioni sociali e di quello che gli altri percepiscono di noi. Per l'autore la società era un intreccio e una serie di interconnessioni tra numerosi “io” mentali. Cooley lo riassumeva con quello che sembra un gioco di parole: “Io non sono quello che penso di essere, e non sono quello che voi pensate che io sia, ma sono quello che penso che voi pensiate che io sia”. L'“Io” diviene così un processo di produzione quasi costante dell'identità. Nel 1925 D.H. Lawrence fece un passo avanti e collegò l'“io riflesso” di Cooley con il modo con il quale ci ricordiamo di noi e manteniamo la continuità della nostra identità: identificandoci con noi stessi per mezzo dell'immagine visiva di noi, riflessa o fotografata. Lo definì “un modo Kodak di capire noi stessi”. Capire chi siamo attraverso la nostra immagine.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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