
Non ricominciamo con l'antifascismo militante
Si comincia con la messa fuorilegge delle organizzazioni nere e si finisce con le sprangate, i roghi, il castigo dei puri e duri conduce al delitto. Una sequenza da brivido.
L'Associazione partigiani e il Pd dovrebbero ripensare con serietà e umanità ai guasti di una tendenza che ha solo rincarato la dose di intollerante disprezzo del nemico inoculata dalle ideologie della violenza politica nel bel mezzo della formazione di diverse generazioni politiche, dove “camerata basco nero / il tuo posto è il cimitero” è fratello gemello di “Msi fuorilegge / a morte chi lo paga e lo protegge”. Oltre tutto l'antifascismo militante fu la copertura di un guasto psicologico e di visione, di intelligenza lucida delle cose. La premessa era la complicità dello stato, lo stragismo impunito come responsabilità della classe dirigente che aveva tradito Repubblica e Resistenza, e altre follie nelle quali si rivelò chiara e rocciosa una pasoliniana presunzione di colpevolezza del paese sporco, programmaticamente e orgogliosamente “senza prove”, apparentata naturalmente alle insidie e ai fatti del terrorismo politico, la poco eroica pretesa di risolvere la faccenda sparacchiando, uccidendo, gambizzando, sequestrando, incendiando e così umiliando il ruolo dei sindacati e dei partiti repubblicani costretti a un indecente inseguimento, quando non orientati al contrasto, di una allucinazione collettiva che correva, correva e si spandeva in quel decennio maledetto.
La legalità, e solo la legalità. E per il resto l'isolamento, la formazione politica e storica, il conflitto di idee: oltre questi orizzonti c'è solo la vena di follia che ha inoculato sangue e miseria nell'esperienza politica e etica di un paese vulnerabile, confuso e vendicativo. Purtroppo la messa fuorilegge fu il tessuto connettivo di questa caccia all'uomo travestita da aspirazione al repulisti. I vecchi partiti e gli apparati di stato avevano delle responsabilità nelle offese al quadro democratico e costituzionale, nella tolleranza e in qualche caso nell'uso strumentale della minaccia fascista, ma nella sostanza furono estranei e contrari a questa ondata di civismo violento e furente che travolse menti arruffate, organizzazioni esposte al rischio della strumentalizzazione e del delirio collettivo. Non ricominciamo.


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