Sfratto al Greco
I gestori dell'Antico Caffè Greco, storico locale di via Condotti, una delle strade più eleganti di Roma, rischiano lo sfratto a causa di una divergenza con l'Ospedale Israelitico, proprietario dell'immobile. Alcuni marchi di abbigliamento, in primis Moncler, hanno chiesto di rilevare il locale e sono disposti a pagare molto di più rispetto ad oggi. Numeri di Gregorio Sorgi sul Caffè Greco.
2017
L'anno in cui è scaduto il contratto di affitto tra Carlo Pellegrini, attuale gestore del caffè, e l'Israelitico. Il Tribunale ha condannato il gestore lo scorso 20 dicembre e ha previsto il rilascio dell'immobile il 20 febbraio. Pellegrini si è opposto e il 12 giugno c'è stata la prima richiesta perentoria di sgomberare il locale. Se dovesse continuare a opporsi, la terza richiesta, fissata per il 25 luglio, sarà eventualmente eseguita dalle forze dell'ordine che dovranno procedere con lo sfratto.
180 mila
In euro, l'affitto mensile che la proprietà riterrebbe congruo oggi (considerando la zona e i contratti delle attività commerciali vicine). Fino a oggi l'affitto pagato dal Caffè Greco è di circa 16 mila euro mensili. “I mancati affitti – ha detto alla stampa il direttore generale dell'Ospedale Israelitico, Giovanni Naccarato – raggiungono quasi due milioni e mezzo di euro, soldi che avremmo investito nella sanità laziale”.
1760
L'anno di fondazione del Caffè Greco – il più antico a Roma e il secondo in Italia dopo il Florian di Venezia – che deve il suo nome al fondatore Nicola della Maddalena, originario del Levante. Nel 1806 il prezzo del caffè a Roma aumentò e i caffettieri mischiarono farine di ceci, di soia o di castagne per non fare lievitare i costi per i clienti. Il bar Greco continuò a usare solo il puro caffè e risparmiò rimpicciolendo la tazzina (quella che viene usata ancora oggi). Ogni primo mercoledì del mese si riunisce al bar il “Gruppo dei Romanisti”, un'associazione di studiosi e accademici che si dedica alla tutela del patrimonio artistico di Roma.
300
Le opere esposte al Caffè Greco, storicamente una delle mete di punta per artisti e intellettuali di passaggio a Roma. Il bar è stato frequentato fra gli altri da Nietzsche e Joyce. La leggenda racconta che se un cardinale si siede al Caffè Greco diventerà Papa, dato che Gioacchino Pecci, poi divenuto Leone XIII, era un assiduo frequentatore del locale. Uno dei quadri più importanti di Renato Guttuso ritrae il Caffè Greco, un suo punto di riferimento a Roma. La foto di copertina di “Minuetto” di Mia Martini è stata scattata nella “Sala Rossa” del locale.


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