Un'utile guida per “take back control” sugli algoritmi

    D ice che le nostre vite sono controllate dagli algoritmi. Che infiniti aspetti di ciò che facciamo, compriamo, decidiamo dipendono da sistemi programmati in maniera massiva da ingegneri che si trovano dall'altra parte del mondo. Spesso non sappiamo precisamente come funzionano gli algoritmi, e c'è una ragione. Secondo ricerche dell'Università di Stanford, quando le persone soggette agli effetti dell'algoritmo scoprono come l'algoritmo funziona davvero, improvvisamente decidono che dell'algoritmo non ne vogliono più sapere. Kartik Hosanagar, professore dell'Univeristà della Pennsylvania, ha da poco pubblicato un libro con Penguin intitolato “A Human's Guide to Machine Intelligence: How Algorithms Are Shaping Our Lives and How We Can Stay in Control” che ha come obiettivo proprio quello di rendere più chiaro come funzionano gli algoritmi, spiegare come fare a riprendere il controllo e perché è importante farlo.

    Anzitutto partiamo dall'ultima questione: perché è importante riprendere il controllo sugli algoritmi? Due ragioni principalmente: perché gli algoritmi non ci aiutano a prendere decisioni, spesso decidono per noi; e perché gli algoritmi non sono neutrali, hanno gli stessi bias di chi li ha scritti. Come fare a riprendere il controllo? Anzitutto con la trasparenza – proprio quella che secondo Stanford inibisce contro gli algoritmi. Hosanagar ha trascorso metà della vita a scrivere algoritmi e sa come funzionano. Sa che sono pieni delle idiosincrasie dei loro autori, e sa che spesso non fanno quello per cui sarebbero programmati. Questo non è un gran problema quando Netflix vi consiglia la serie tv sbagliata. Lo è di più quando è un algoritmo a guidare la vostra auto.