Gli hacker tengono ostaggio una città

    All'inizio di maggio, la città di Baltimora è stata colpita da un attacco hacker. I sistemi dell'amministrazione comunale sono stati colpiti da un ransomware, un virus malevolo che rende inaccessibili attraverso criptaggio alcuni dati o sistemi importanti. Gli hacker che diffondono il virus promettono alla vittima che i suoi dati e i suoi sistemi informatici saranno “liberati” soltanto dopo il pagamento di un riscatto (ransom, appunto). I tecnici del comune di Baltimora si sono accorti il 7 maggio che erano stati colpiti da un ransomware. Hanno staccato tutti i sistemi infettati per evitare che il virus si diffondesse a tutti gli aspetti digitali dell'amministrazione, ma prima che potessero farlo erano già stati colpiti dal virus il sistema di segreteria telefonica, le email, il database delle multe dei parcheggi, un sistema che serviva per pagare le imposte dell'acqua e un database sulle proprietà immobiliari e sui taxi. La città di Baltimora si è trovata con tutta una serie di servizi essenziali bloccata, e a quel punto gli hacker hanno chiesto il loro riscatto. O tre bitcoin per ciascun sistema compromesso oppure (prezzo convenienza) 13 bitcoin per sbloccare tutto. Al momento della richiesta 13 bitcoin valevano circa centomila dollari.

    Il gruppo di hacker che ha preso in ostaggio tutto il sistema cittadino si chiama RobbinHood (con due b) e pare che abbia usato un virus che era stato rubato dai computer della Nsa. Il sindaco di Baltimora, Bernard Young, ha detto ai giornalisti che “per ora” pensa di non pagare il riscatto, ma che “potrebbe pensarci”. Il problema è che i sistemi infettati e i database compromessi probabilmente si possono recuperare, ma si tratterebbe di un lavoro di mesi, e la città rimarrebbe bloccata. Dal 2013, in America ci sono stati 169 attacchi con ransomware, ma quello di Baltimora è uno dei più gravi.